“IL GENIO DI MUSMECI”, FRUTTO DI UNA START UP MULTIPROFESSIONALE

punti apici 06.02.2016 ore 10:45
AGR
AGR Il documentario dedicato al “genio di Sergio Musmeci” è stato il frutto di un lavoro di una squadra capace di mettere insieme diverse professionalità, a cavallo tra cultura umanistica e scientifica. Un gruppo di lavoro che ha trovato una valida sponda nell’Avviso pubblico per la concessione di aiuti alle piccole imprese operanti nel settore della produzione cinematografica, realizzato e cofinanziato da fondi Fesr 2007/2013, a valere sull’Asse IV “Valorizzazione dei Beni naturali e culturali”.

“Una giornalista, un ingegnere e una regista. E anche tante altre maestranze professioniste della creatività presenti sul territorio regionale. Oggi è necessario mescolare le competenze, perché nessuna professione è più sufficiente da sola”. Ha spiegato così Sara Lorousso - che firma soggetto e sceneggiatura del documentario – quello che, con ogni probabilità, rappresenta il punto di forza di Effenove: start up innovativa che ha scelto di richiamare nel nome il tasto del rendering che nella computer grafica indica il processo di resa di un’immagine. “Quando arriva il momento di premere quel tasto – ha spiegato - è stata percorsa una strada complessa. Ma il risultato che arriva alla fine, spesso, non è quello atteso. E’ stato così anche per noi: siamo partiti dall’idea di concentrarci sul ponte e sulla città. Ma poi, siamo arrivati decisamente a fare di più”.

“Volevamo parlare del Ponte, ma in maniera innovativa”. Ha detto Michele Scioscia, l’esperto di grafica 3D e che firma anche il soggetto del documentario. “Di fronte a tutto il materiale d’archivio abbiamo inteso sfruttare principalmente le competenze di animazione e computer grafica dal momento che, ai fini divulgativi di contenuti di questo genere, è molto utile la componente tecnologica. Da anni sono impegnato nel campo dei beni culturali e monumentali attraverso l’utilizzo della computer grafica, ma con questo documentario l’opera è stata solo il palcoscenico di un racconto che poi ha fatto emergere l’uomo. Non ci aspettavamo tante tavole, sezioni, progetti, schizzi. Soprattutto non ci aspettavamo di trovare la voce di Musmeci che, da quel momento in poi, ci ha indicato una nuova via per concepire il documentario”.

“Credo che tutti noi – ha spiegato la regista, Vania Cauzillo – siamo da sempre molto affascinati dal ponte Musmeci. Allo stesso tempo, è anche vero che è sempre stato un ponte ben poco narrato. Almeno fino ad oggi, possiamo dire. Per noi la sfida più grande è stata quella di dover approcciare ad un lavoro tecnico di altissimo ingegno e rigore scientifico, individuando però una strada percorribile attraverso cui poter essere estremamente divulgativi. Alla fine di questa nostra narrazione, il Ponte Musmeci è stato narrato per quello che è. Cosa impossibile da fare senza capire – ha concluso la regista - l’uomo che è stato Sergio Musmeci”.

BAS 05

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