VAL D’AGRI, INTERVENGONO FLAI/CGIL – FAI/CISL – UILA/UIL

punti apici 25.05.2016 ore 16:29
AGR
AGR “Come se non bastassero i gravi problemi già presenti nel territorio della Val d’Agri, legati alle note vicende del petrolio, siamo costretti ad evidenziare anche quelli legati all’avvio dei cantieri forestali che vanno ad aggravare una situazione sociale dell’area già di per sé molto segnata negli ultimi mesi”.

Lo dichiarano i Segretari regionali di FLAI/CGIL – FAI/CISL – UILA/UIL, Esposito – Lapadula e Nardiello.

“La nostra preoccupazione – continuano i dirigenti sindacali- è legata ad un incomprensibile e detestabile lassismo dell’Unione dei Comuni della Val d’Agri che, contrariamente alle altre Unioni della regione, sono in forte ritardo per l’attivazione di quanto necessario per far partire i cantieri forestali con il pericolo concreto che non si mettano i lavoratori nelle condizioni di effettuare le giornate previste per l’anno in corso. Infatti, mentre nelle altre aree ormai è già nota la data di avvio, nell’area in questione non si è ancora provveduto ad effettuare una riunione tra i sindaci per approvare il PIF, passaggio necessario per dare avvio ai cantieri”.

“Non vorremmo pensare che possano essere le prossime vicende elettorali a distogliere l’attenzione degli amministratori locali da quelli che sono i problemi veri delle comunità della Valle. L’unica cosa certa è che non ci possiamo permettere di aggiungere ulteriori problemi a quelli già presenti visti i tanti lavoratori della Val d’Agri interessati al fermo del Centro Oli di Viggiano, cosa, questa, che sta mettendo a forte rischio la tenuta economica e sociale complessiva del territorio”.

“Chiediamo, quindi, con forza e determinazione – concludono Esposito, Lapadula e Nardiello - che si convochi immediatamente una riunione dei sindaci per dare formalmente inizio all’iter necessario per l’avvio dei cantieri e si faccia in modo che i problemi dei lavoratori e dei cittadini tornino ad essere centrali e prioritari nelle scelte della politica ad ogni livello. Sono i soliti tempi lunghi della politica che stridono fortemente con quelli dei bisogni e delle necessità dei cittadini”.

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