COMUNE PZ: PREMIO BASILICATA, NOTA DELL’ASSESSORE FALOTICO

punti apici 24.10.2016 ore 17:48
AGR
AGR “Il Premio letterario di Basilicata è materia viva che va sorretta, festeggiata, portata sempre avanti”. Così l’assessore all’Istruzione, Cultura e Turismo, Roberto Falotico commenta la 45esima cerimonia appena svoltasi nell Conservatorio di Potenza. “Complimentarsi a giochi fatti con i vincitori delle rispettive sezioni – prosegue Falotico – e con il Circolo Spaventa Filippi è atto dovuto ma riduttivo se non approfitto di queste righe e non testimonio l’aver percepito in prima persona il desiderio di comunicare, ancora una volta, la strabiliante bellezza celata sotto l’approfondimento che porta alla vera libertà, il senso dell’appartenenza a un territorio che, celebrato nel suo essere studio e conoscenza, diventa il miglior modo per attrarre le genti, l’intuizione di dare al Premio letterario Basilicata una veste fresca ed accattivante pur non privandolo della dovuta sacralità. Noi amministratori ma in generale tutti gli amanti del bel sapere non dobbiamo mai abbandonare la strada della divulgazione accessibile. Questo il promemoria che porto con me dopo la premiazione. La cultura produce i suo frutti migliori quando riesce a farsi toccare e possedere da tutti. Per questo plaudo all’organizzazione del Premio letterario Basilicata e a quanti, nessuno escluso, hanno collaborato alla sua riuscita perché, aspettandomi la presenza dei nostri intellettuali di punta ed i visi noti del mondo letterario, ho potuto dividere il posto in un auditorium strapieno con tanti, ma davvero tanti giovani. Una presenza che auspico possa solo negli anni consolidarsi e crescere. Un’impronta di speranza che si è formata anche quando ho applaudito otto giovani menti premiate per i propri saggi sul viaggio. Voglio anche riservarmi lo spazio per un grazie sentito e rivolto al Conservatorio “Gesualdo da Venosa” che ha offerto a conclusione del Premio il suo programma musicale Bernstein-Stravinsky, concerto per due pianoforti e percussioni. Personalmente, debbo alla scelta fatta il merito di avermi spinto a più di una riflessione. La musica è bella tutta anche quando si presenta in una forma particolarmente impegnativa per la sua comprensione. La dissonanza polifonica e selvaggia eppure struggente della ‘Sagra della Primavera’ ne è un esempio. La bravura e la disciplina mescolati col talento dei musicisti virtuosi quando due pianoforte si parlano e si completano con precisione chirurgica, quando la potenza di un gong è controllata e resa libera, ma anche quando per suonare serve un semplice schiocco di dita dimostrano che è possibile anzi doveroso dare sempre il massimo. Cultura del suono che diventa cultura di vita” conclude l’assessore.

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