LATRONICO (DI) SU RUOLO ITALIA IN EUROPA
13.12.2017
ore 16:06
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AGR
“In questi anni di coerente e convinta opposizione noi di Direzione Italia abbiamo sempre messo in discussione e fortemente criticato l’atteggiamento di questo Governo, e del precedente, non solo sul piano interno ma anche, e forse soprattutto, sul piano esterno”.
Lo ha dichiarato l’on. Cosimo Latronico, capogruppo di Direzione Italia alla Camera. “ Per anni ci siamo schiacciati sull’asse franco-tedesco incapaci di comprendere che i francesi e i tedeschi operano per il loro interesse nazionale, riducendoci a ruolo di semplici valletti. Se oltre oceano si lavora e si approva una riforma fiscale volta a ridurre in maniera poderosa il peso del fisco con una serie di importanti tagli di imposte alle imprese (dal 35 al 20%) e ai contribuenti e con un taglio delle tasse di circa 1.500 miliardi di dollari, in Europa si va nella direzione opposta. Si discute di imposte, di webtax, si ragiona sul ministro delle Finanze unico che sarebbe la definitiva gabbia imposta ai 27 Paesi. Invece, a nostro avviso, bisognerebbe riconoscere le diversità dei singoli Paesi, incentivarne la competizione fiscale, affinché ci sia una gara tra i Paesi più bravi a ridurre le tasse, a ridurre la regolamentazione, a rilanciare l’economia, ad essere attrattivi di investimenti in diversi ambiti. Questo darebbe l'immagine di una UE più vicina alle esigenze dei cittadini, dei giovani e del mondo produttivo, invece, paradossalmente, abbiamo 5 ministri delle Finanze europei che scrivono al Segretario americano al Tesoro – ha concluso Latronico - per definirsi preoccupati per la loro riforma fiscale, riforma che, ribadisco, prevede un massiccio taglio delle tasse. Assurdo e surreale”.
Lo ha dichiarato l’on. Cosimo Latronico, capogruppo di Direzione Italia alla Camera. “ Per anni ci siamo schiacciati sull’asse franco-tedesco incapaci di comprendere che i francesi e i tedeschi operano per il loro interesse nazionale, riducendoci a ruolo di semplici valletti. Se oltre oceano si lavora e si approva una riforma fiscale volta a ridurre in maniera poderosa il peso del fisco con una serie di importanti tagli di imposte alle imprese (dal 35 al 20%) e ai contribuenti e con un taglio delle tasse di circa 1.500 miliardi di dollari, in Europa si va nella direzione opposta. Si discute di imposte, di webtax, si ragiona sul ministro delle Finanze unico che sarebbe la definitiva gabbia imposta ai 27 Paesi. Invece, a nostro avviso, bisognerebbe riconoscere le diversità dei singoli Paesi, incentivarne la competizione fiscale, affinché ci sia una gara tra i Paesi più bravi a ridurre le tasse, a ridurre la regolamentazione, a rilanciare l’economia, ad essere attrattivi di investimenti in diversi ambiti. Questo darebbe l'immagine di una UE più vicina alle esigenze dei cittadini, dei giovani e del mondo produttivo, invece, paradossalmente, abbiamo 5 ministri delle Finanze europei che scrivono al Segretario americano al Tesoro – ha concluso Latronico - per definirsi preoccupati per la loro riforma fiscale, riforma che, ribadisco, prevede un massiccio taglio delle tasse. Assurdo e surreale”.
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