LIUZZI (M5S): PDL PER ELECTION DAY
26.09.2018
ore 11:13
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AGR
"Stop alle tornate elettorali su più appuntamenti ravvicinati con la separazione delle elezioni regionali da quelle politiche o europee: si va verso l’election day obbligatoria. La disposizione è contemplata nella proposta di legge d'iniziativa della deputata M5S Mirella Liuzzi in materia di «accorpamento delle elezioni in un unico giorno», per cui, se ricorrere o meno all’election day, non sarà più ad uso discrezionale del governo di turno, bensì un obbligo procedurale".
"Obbligo - spiega l'on Liuzzi in un comunicato - che comprenderà anche l'istituto del referendum abrogativo per evitare, come è accaduto negli ultimi anni, che si limiti la portata democratica dell'elezione referendaria per via del quorum del 51% da raggiungere. I referendum saranno adesso accorpati per legge a una qualsiasi delle elezioni eventualmente indette nello stesso anno.
La proposta di legge si compone di tre articoli e regolerà anche la «durata degli organi elettivi regionali», annullando la possibilità, per i Consigli regionali, di prolungare artificialmente il loro mandato di governo, oltre il termine effettivo del quinquennio amministrativo, ricorrendo a veri abusi di potere “legalizzati” da norme elettorali di comodo.
Come del resto sta avvenendo in Basilicata, regione in cui siamo giunti al paradosso con un presidente sostanzialmente in esilio e già sospeso dalla carica per la legge Severino e in cui cittadini ancora non sanno quando si tornerà a votare nonostante sia certa la data di scadenza del mandato: il 17 novembre prossimo. Giorno dal quale si calcoleranno, stando al vecchio provvedimento che andiamo a sopprimere, i 60 giorni (più 6 ulteriori) di tempo previsti per indire le nuove elezioni regionali. Si potrebbe pertanto votare anche a gennaio, dopo l'Epifania, con prolungamenti di poteri e di stipendi a dei consiglieri regionali “legittimati” da una norma di favore e da un grave atto di tracotanza politica e sociale: le mancate dimissioni da presidente di Marcello Pittella. Dall'entrata in vigore della proposta di legge, le elezioni regionali verranno indette in una domenica tra la quarta e la prima settimana antecedente la fine del mandato amministrativo, anche in caso di elezioni anticipate.
La possibilità per i consiglieri regionali di prolungare il loro mandato nei 60 giorni successivi al termine del mandato stesso, resterà valida - aggiunge - solo nel caso in cui ci sia l'eventualità di una election day con altre elezioni indette nell'anno. In questo caso, ai consiglieri regionali che resteranno in carica per i 60 giorni successivi alla fine del mandato, contrariamente a quanto avviene con l'attuale disposizione di legge, non percepiranno né stipendio né indennità vari. È previsto un risparmio per lo Stato di 300 milioni di euro a tornata elettorale".
bas 02
"Obbligo - spiega l'on Liuzzi in un comunicato - che comprenderà anche l'istituto del referendum abrogativo per evitare, come è accaduto negli ultimi anni, che si limiti la portata democratica dell'elezione referendaria per via del quorum del 51% da raggiungere. I referendum saranno adesso accorpati per legge a una qualsiasi delle elezioni eventualmente indette nello stesso anno.
La proposta di legge si compone di tre articoli e regolerà anche la «durata degli organi elettivi regionali», annullando la possibilità, per i Consigli regionali, di prolungare artificialmente il loro mandato di governo, oltre il termine effettivo del quinquennio amministrativo, ricorrendo a veri abusi di potere “legalizzati” da norme elettorali di comodo.
Come del resto sta avvenendo in Basilicata, regione in cui siamo giunti al paradosso con un presidente sostanzialmente in esilio e già sospeso dalla carica per la legge Severino e in cui cittadini ancora non sanno quando si tornerà a votare nonostante sia certa la data di scadenza del mandato: il 17 novembre prossimo. Giorno dal quale si calcoleranno, stando al vecchio provvedimento che andiamo a sopprimere, i 60 giorni (più 6 ulteriori) di tempo previsti per indire le nuove elezioni regionali. Si potrebbe pertanto votare anche a gennaio, dopo l'Epifania, con prolungamenti di poteri e di stipendi a dei consiglieri regionali “legittimati” da una norma di favore e da un grave atto di tracotanza politica e sociale: le mancate dimissioni da presidente di Marcello Pittella. Dall'entrata in vigore della proposta di legge, le elezioni regionali verranno indette in una domenica tra la quarta e la prima settimana antecedente la fine del mandato amministrativo, anche in caso di elezioni anticipate.
La possibilità per i consiglieri regionali di prolungare il loro mandato nei 60 giorni successivi al termine del mandato stesso, resterà valida - aggiunge - solo nel caso in cui ci sia l'eventualità di una election day con altre elezioni indette nell'anno. In questo caso, ai consiglieri regionali che resteranno in carica per i 60 giorni successivi alla fine del mandato, contrariamente a quanto avviene con l'attuale disposizione di legge, non percepiranno né stipendio né indennità vari. È previsto un risparmio per lo Stato di 300 milioni di euro a tornata elettorale".
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