UILM: PRONTI A SCENDERE IN PIAZZA PER RINNOVO CONTRATTO
26.05.2016
ore 18:35
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AGR
Rinnovare il CCNL per il settore metalmeccanico questa volta non sarà un'impresa facile. Si chiude con questa consapevolezza il Consiglio Nazionale che ha riunito a Roma tutte le strutture regionali della Uilm. La delegazione lucana della Uilm conferma - si legge in una nota - che anche la Basilicata sarà sede di un importante movimento di protesta dei lavoratori metalmeccanici. Il successo della manifestazione del 20 aprile scorso, che ha registrato la partecipazione di oltre l'80 dei lavoratori è, infatti, la dimostrazione che i metalmeccanici lucani sono sensibili alla causa del rinnovo del CCNL e sono pronti a farsi ascoltare. La data prescelta per la manifestazione in Basilicata è il 10 giugno; le modalità di svolgimento saranno concordate unitariamente dalle segreterie regionali di Fiom, Fim e Uilm.
I metalmeccanici, forti della certezza che la contrattazione collettiva è ancora la forma normativa più importante nell’ambito del diritto del lavoro, di fronte ad una controparte, FEDERMECCANICA, quanto mai ostinata e radicata nella propria posizione – si sottolinea in una nota a firma del segretario regionale Uilm Marco Lomio - decidono di scendere nuovamente in piazza, per manifestare il proprio dissenso per una piattaforma inaccettabile. Quello che, infatti, caratterizza la proposta della parte datoriale è un dato di fatto che si contrappone alla ragione stessa di essere di un contratto collettivo di categoria, che nasce per assolvere alla funzione essenziale di tutela del salario reale dei lavoratori e che in quanto collettivo, così come nella stessa nomenclatura, si rivolge erga omnes a tutti i lavoratori del settore.
Federmeccanica oppone un netto rifiuto all'aumento salariale, che sarebbe più giusto finire come adeguamento al costo della vita, ponendo quale unica alternativa, ancora più irrisoria, la possibilità che tale aumento salariale venga riconosciuto dapprima ai soli lavoratori con salario di garanzia (corrispondenti al 5% dei metalmeccanici in Italia) e dopo lo sciopero del 20 aprile 2016 ai lavoratori non aventi contrattazione di secondo livello, corrispondenti appena al 30% dei lavoratori coinvolti.
La mobilitazione generale dei lavoratori, diventa così inevitabile per affermare il diritto di una categoria, quella dei metalmeccanici, prima e di tutti i lavoratori poi, di ricevere un salario che sia consono alle necessità essenziali di spesa per un'esistenza dignitosa.
Giugno sarà quindi il mese della mobilitazione generale, i metalmeccanici, conferma la Segreteria della Uilm durante il consiglio nazionale odierno, sciopereranno in tutta Italia per ribadire la necessità di portare a casa la trattativa.
“Non diciamo di fare proprio come la Germania che cresce il doppio di noi, ma almeno – sottolinea Lomio – di seguirne l'esempio sul rinnovo del Ccnl dei metalmeccanici per dare una mano concreta alla ripresa italiana".
Bas 05
I metalmeccanici, forti della certezza che la contrattazione collettiva è ancora la forma normativa più importante nell’ambito del diritto del lavoro, di fronte ad una controparte, FEDERMECCANICA, quanto mai ostinata e radicata nella propria posizione – si sottolinea in una nota a firma del segretario regionale Uilm Marco Lomio - decidono di scendere nuovamente in piazza, per manifestare il proprio dissenso per una piattaforma inaccettabile. Quello che, infatti, caratterizza la proposta della parte datoriale è un dato di fatto che si contrappone alla ragione stessa di essere di un contratto collettivo di categoria, che nasce per assolvere alla funzione essenziale di tutela del salario reale dei lavoratori e che in quanto collettivo, così come nella stessa nomenclatura, si rivolge erga omnes a tutti i lavoratori del settore.
Federmeccanica oppone un netto rifiuto all'aumento salariale, che sarebbe più giusto finire come adeguamento al costo della vita, ponendo quale unica alternativa, ancora più irrisoria, la possibilità che tale aumento salariale venga riconosciuto dapprima ai soli lavoratori con salario di garanzia (corrispondenti al 5% dei metalmeccanici in Italia) e dopo lo sciopero del 20 aprile 2016 ai lavoratori non aventi contrattazione di secondo livello, corrispondenti appena al 30% dei lavoratori coinvolti.
La mobilitazione generale dei lavoratori, diventa così inevitabile per affermare il diritto di una categoria, quella dei metalmeccanici, prima e di tutti i lavoratori poi, di ricevere un salario che sia consono alle necessità essenziali di spesa per un'esistenza dignitosa.
Giugno sarà quindi il mese della mobilitazione generale, i metalmeccanici, conferma la Segreteria della Uilm durante il consiglio nazionale odierno, sciopereranno in tutta Italia per ribadire la necessità di portare a casa la trattativa.
“Non diciamo di fare proprio come la Germania che cresce il doppio di noi, ma almeno – sottolinea Lomio – di seguirne l'esempio sul rinnovo del Ccnl dei metalmeccanici per dare una mano concreta alla ripresa italiana".
Bas 05
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