TANCREDI E GIORDANO (UGL) SU RISCHIO POVERTÀ
14.12.2017
ore 15:54
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AGR
“Aumenta la disuguaglianza economica, un italiano su tre, è a rischio povertà o esclusione sociale. È l’ennesimo scenario allarmante quello fotografato dall’Istat in un paese ancora in ginocchio a causa della crisi economica. L’anno 2017 in riferito al 2016, evidenzia come la condizione è peggiorata: la percentuale delle persone in difficoltà è passata, infatti, dal 28,7% nel 2015 al 30%. Quanto riferisce l’Ugl Basilicata, lo conferma l’istituto di statistica, dove gli obiettivi della Strategia Europa 2020 sono lontani: la popolazione esposta a rischio di povertà è di molto superiore rispetto al target previsto”.
Lo sostengono il segretario regionale dell’Ugl Basilicata, Giovanni Tancredi e Pino Giordano, segretario territoriale di Matera per i quali, “La povertà aumenta e si concentra soprattutto al sud, con una forte incidenza in Basilicata inquadrandola nel contesto di una regione in cui è ormai assurta a livelli epidemici. E’ divenuto un caso lucano e prende corpo nell’Italia giunta a un notevole aumento sia sull'incidenza d’individui a rischio di povertà (20,6%, dal 19,9%) sia sulla quota di quanti vivono in famiglie gravemente deprivate (12,1% da 11,5%), così come quella delle persone che vivono in famiglie a bassa intensità lavorativa (12,8%, da 11,7%). Il disagio sociale – continuano – è esteso sull’intero territorio regionale con più drammaticità nei centri minori e di montagna e tra tutte le categorie, dai pensionati, ai pubblici dipendenti con figli minori a carico. L’incubo di non riuscire a garantire alla propria famiglia persino spese necessarie coinvolge da tempo il ceto medio. La verità è che le politiche attuate dal governo regionale per la riemersione dall’emergenza sociale, tutte improntate sull’assistenzialismo, non hanno prodotto risultati al punto che la povertà assoluta aumenta tra gli impiegati e tra le famiglie dove i redditi da lavoro si associano a redditi da pensione e nei due capoluoghi. Il Mezzogiorno è il più esposto al rischio di povertà o esclusione sociale: 46,9%, in lieve crescita dal 46,4% del 2015. La Basilicata è in ginocchio con quasi la metà dei residenti: le famiglie con cinque o più componenti si confermano le più esposte al rischio di povertà o esclusione sociale, ma è per quelle con uno o due componenti che l’indicatore peggiora. Oggi serve a poco differenziare statisticamente il dato tra povertà relativa e povertà assoluta, siamo a livelli disperati. Allora – concludono Giordano e Tancredi - , per l’Ugl con urgenza vanno riascoltati direttamente dalle comunità locali i bisogni prioritari riferiti all’emergenza sociale che è in atto intervenendo con azioni incisive sul paniere del welfare familiare”
Lo sostengono il segretario regionale dell’Ugl Basilicata, Giovanni Tancredi e Pino Giordano, segretario territoriale di Matera per i quali, “La povertà aumenta e si concentra soprattutto al sud, con una forte incidenza in Basilicata inquadrandola nel contesto di una regione in cui è ormai assurta a livelli epidemici. E’ divenuto un caso lucano e prende corpo nell’Italia giunta a un notevole aumento sia sull'incidenza d’individui a rischio di povertà (20,6%, dal 19,9%) sia sulla quota di quanti vivono in famiglie gravemente deprivate (12,1% da 11,5%), così come quella delle persone che vivono in famiglie a bassa intensità lavorativa (12,8%, da 11,7%). Il disagio sociale – continuano – è esteso sull’intero territorio regionale con più drammaticità nei centri minori e di montagna e tra tutte le categorie, dai pensionati, ai pubblici dipendenti con figli minori a carico. L’incubo di non riuscire a garantire alla propria famiglia persino spese necessarie coinvolge da tempo il ceto medio. La verità è che le politiche attuate dal governo regionale per la riemersione dall’emergenza sociale, tutte improntate sull’assistenzialismo, non hanno prodotto risultati al punto che la povertà assoluta aumenta tra gli impiegati e tra le famiglie dove i redditi da lavoro si associano a redditi da pensione e nei due capoluoghi. Il Mezzogiorno è il più esposto al rischio di povertà o esclusione sociale: 46,9%, in lieve crescita dal 46,4% del 2015. La Basilicata è in ginocchio con quasi la metà dei residenti: le famiglie con cinque o più componenti si confermano le più esposte al rischio di povertà o esclusione sociale, ma è per quelle con uno o due componenti che l’indicatore peggiora. Oggi serve a poco differenziare statisticamente il dato tra povertà relativa e povertà assoluta, siamo a livelli disperati. Allora – concludono Giordano e Tancredi - , per l’Ugl con urgenza vanno riascoltati direttamente dalle comunità locali i bisogni prioritari riferiti all’emergenza sociale che è in atto intervenendo con azioni incisive sul paniere del welfare familiare”
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