MONTALBANO: RONCO (M5S) SU FOGNA A CIELO APERTO
13.01.2018
ore 18:15
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AGR
Il consigliere comunale M5S di Montalbano Giovanni Ronco, insieme ai consiglieri di opposizione, Leonardo Giordano e Marcello Maffia, ha chiesto all'amministrazione di indire un Consiglio comunale specifico sulla questione relativa alla fogna a cielo aperto nella quale scaricano circa 300 famiglie di Montalbano residenti nel quartiere “Montesano”.Quartiere esistente da circa 30 anni e che da 30 anni scarica le sue fogne a cielo aperto in un canale che raggiunge l'Agri e, attraverso il fiume, confluisce nel mar Jonio. Il mare del turismo balneare della provincia di Matera.
Il consigliere ha ricordato come siano passati quasi due anni dalla denuncia alla Corte dei Conti e alla Procura di Matera in merito a tale fogna.
Una fogna che 18 anni fa, come sottolinea Ronco, ebbe un finanziamento di 5 miliardi di vecchie lire con lo scopo di realizzare una struttura sopraelevata per confluire tutto al depuratore di Fosso Valle. Dopo 18 anni la situazione è rimasta identica: le famiglie continuano a scaricare a cielo aperto e, per una ironia della sorte, tipica dei rapporti tra cittadini e amministrazione pubblica, da circa 30 anni queste famiglie pagano all'Acquedotto lucano la depurazione di una fogna che non esiste.
Circa due anni fa, su proposta del Movimento 5 Stelle di Montalbano, l'amministrazione comunale, secondo la ricostruzione del consigliere, ha approvato una mozione che istituiva uno “Sportello provvisorio” per capire la dimensione del problema, al fine di iniziare una trattativa con l'Acquedotto lucano per la restituzione, alle famiglie di Montesano, di quanto impropriamente versato per una depurazione mai avvenuta.
Questo “Sportello provvisorio” non ha mai visto la luce, nonostante l'ufficialità di un voto in Consiglio comunale, a dimostrazione di quanto questa amministrazione tenga rispetto delle istituzioni, degli interessi dei suoi concittadini e dei costi aggiuntivi che la fogna a cielo aperto continua a determinare.
Infatti, dopo le denunce di due anni fa, sono state acquistate, secondo quanto evidenzia Ronco, nuove strutture, probabilmente per realizzare il famoso impianto di sollevamento. Strutture che, a tutt'oggi, sono state erose dal sole e dal vento.
Il M5S di Montalbano, si legge nella nota, presenterà un nuovo esposto alla Corte dei Conti per quest'altro sperpero di denaro pubblico.
Il consigliere ha ricordato come siano passati quasi due anni dalla denuncia alla Corte dei Conti e alla Procura di Matera in merito a tale fogna.
Una fogna che 18 anni fa, come sottolinea Ronco, ebbe un finanziamento di 5 miliardi di vecchie lire con lo scopo di realizzare una struttura sopraelevata per confluire tutto al depuratore di Fosso Valle. Dopo 18 anni la situazione è rimasta identica: le famiglie continuano a scaricare a cielo aperto e, per una ironia della sorte, tipica dei rapporti tra cittadini e amministrazione pubblica, da circa 30 anni queste famiglie pagano all'Acquedotto lucano la depurazione di una fogna che non esiste.
Circa due anni fa, su proposta del Movimento 5 Stelle di Montalbano, l'amministrazione comunale, secondo la ricostruzione del consigliere, ha approvato una mozione che istituiva uno “Sportello provvisorio” per capire la dimensione del problema, al fine di iniziare una trattativa con l'Acquedotto lucano per la restituzione, alle famiglie di Montesano, di quanto impropriamente versato per una depurazione mai avvenuta.
Questo “Sportello provvisorio” non ha mai visto la luce, nonostante l'ufficialità di un voto in Consiglio comunale, a dimostrazione di quanto questa amministrazione tenga rispetto delle istituzioni, degli interessi dei suoi concittadini e dei costi aggiuntivi che la fogna a cielo aperto continua a determinare.
Infatti, dopo le denunce di due anni fa, sono state acquistate, secondo quanto evidenzia Ronco, nuove strutture, probabilmente per realizzare il famoso impianto di sollevamento. Strutture che, a tutt'oggi, sono state erose dal sole e dal vento.
Il M5S di Montalbano, si legge nella nota, presenterà un nuovo esposto alla Corte dei Conti per quest'altro sperpero di denaro pubblico.
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