AMBIENTE, PIETRANTUONO SU ITREC DI ROTONDELLA

punti apici 24.04.2018 ore 17:24

L’assessore regionale è intervenuto in Consiglio per illustrare le attività in corso per la messa in sicurezza e nell’ottica della bonifica del sito

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AGR “I risultati delle analisi sulle acque prelevate dai cinque pozzi di drenaggio attivi ai fini della sicurezza radiologica del sito, come prescritto dalla Conferenza di servizi del 3 ottobre scorso, eseguite in contraddittorio nel mese di novembre 2017 e trasmesse dal Dipartimento provinciale di Matera dell’Arpab hanno rilevato il superamento delle concentrazioni soglia di contaminazione (csc) per il cromo esavalente in tutti e cinque i pozzi e per il tricloroetilene in quattro pozzi, confermando l’estensione dei predetti superamenti anche alle acque sottostanti le aree monitorate”.

Lo ha detto oggi, in Consiglio regionale, l’assessore della Basilicata all’Ambiente, Francesco Pietrantuono, illustrando le attività svolte dalla Regione in apertura del dibattito innescato dal sequestro di alcune vasche e dello scarico a mare dell’impianto Itrec di Rotondella e di quello adiacente della ex Magnox, dismesso da tempo. L’assessore ha spiegato che l’Arpab “ha rappresentato la necessità da parte del gestore del sistema di emungimento delle acque di adottare immediatamente le necessarie misure di prevenzione e di eseguire gli interventi di messa in sicurezza d’emergenza. Necessità - ha evidenziato - ribadita dalla Regione con successive note di gennaio e di marzo”.

“La Conferenza di servizi del 10 aprile scorso - ha proseguito Pietrantuono - oltre all’approvazione del documento di analisi di rischio, da cui risulta un rischio non accettabile con conseguente obbligo di bonifica, ha preso atto che le attività di rimozione del serbatoio e la relativa condotta Magnox non hanno avuto inizio in attesa del nulla osta da parte dell’Ispra ed ha affrontato anche il problema dello scarico a mare delle acque emunte dai pozzi di drenaggio dell’impianto Itrec, registrando la diversità tra la posizione di Sogin/Enea e quella dell’Arpab e della Regione”. L’assessore, nel corso del suo intervento ha ripercorso in maniera dettagliata tutte le tappe della vicenda, partendo dal superamento delle soglie di contaminazione, che era stato riscontrato a giugno del 2015, durante un monitoraggio prescritto dall’Aia e comunicato alla giunta regionale con una nota congiunta da parte di Sogin, in qualità di gestore del sito Itrec e di Enea, quale soggetto proprietario dell’area.

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