STAZIONE UNICA APPALTANTE, PRECISAZIONI DEL DG RINALDI

punti apici 16.05.2018 ore 10:32
AGR
AGR In merito agli articoli apparsi ieri sulla stampa locale in merito alla decisione sulla gara di Agenda Digitale della Regione Basilicata, il dirigente generale delle Stazione Unica Appaltante della Regione Basilicata, Angelo Raffaele Rinaldi, ha diffuso una nota in cui fa il punto sulla mission della Suab, sul come è stata istituita e sui risultati raggiunti.

"Tre anni fa, fui investito della nomina di Dirigente generale della Stazione Unica Appaltante, un Dipartimento regionale istituito l’anno precedente e che non si era ancora riusciti ad organizzare.

La nomina era appesantita dalla responsabilità e dalla complessità della circostanza di dover partire da zero nella “progettazione amministrativa” e nella “costruzione” del nuovo dipartimento e nella progressiva e non facile attività di “reclutamento” di personale, insomma una vera e propria sfida dall’esito tutt’altro che scontato.

Sono stati tre anni faticosissimi, cosparsi di stress ed ansie dovute al sovrapporsi di attività di sistema, quelle necessarie alla costruzione della nuova macchina amministrativa, a quelle di gestione, si andava a rivoluzionare un intero sistema delle Pubbliche Amministrazioni regionali per le quali scattava l’obbligo di rivolgersi alla Stazione Unica Appaltante per l’espletamento di procedure di gara (aziende sanitarie, enti e società dipendenti dalla Regione, consorzi di bonifica e consorzi industriali).

Insomma una vera e propria “rivoluzione copernicana”, ideata da leggi nazionali e regionali, finalizzata a mettere ordine al sistema degli appalti diffusi tra diversi enti del territorio regionale con lo scopo di determinare, con la centralizzazione, procedure standardizzate, semplificazione amministrativa, economia di scala, trasparenza e lotta alle mafie.

Sono trascorsi tre anni, il Dipartimento è nato e, dopo i primi passi, è diventato pienamente operativo con ogni e più ampia prospettiva di potersi affermare tra i migliori a livello nazionale, ma non tocca a me giudicare, ho affidato alla relazione annuale redatta per il 2017 e pubblicata sul sito internet della SUA-RB i dati salienti su cui poter svolgere ogni utile riflessione.

Spetta però a me dire, con obbligata determinazione, che se l’intento dichiarato di governance era quello di far nascere un Dipartimento regionale che non avesse “colori politici”, che fosse totalmente asettico ed imparziale, che respingesse ogni forma di “contaminazione”, che agisse nel pedissequo rispetto delle leggi, che operasse ignorando posizioni di “rendite” talvolta anche ingiuste, che guardasse esclusivamente al pubblico interesse, ebbene quel Dipartimento oggi c’è e gode di ottima salute.

C’è un Dipartimento che pur non ancora al completo, in termini di personale e spazi, è un dipartimento costituito per due terzi del totale della sua previsione, dotato di strumenti consoni ed adeguati per affrontare quotidianamente il difficile ed insidioso lavoro di cui si occupano i circa 30 dipendenti, tra dirigenti e funzionari, scelti uno ad uno, per requisiti di competenze, qualificazione, passione, responsabilità, moralità e reputazione, dal proprio dirigente generale che, come forse non mai nella storia delle P.A. non ha subito nei tre anni ingerenze e sollecitazioni da parte di nessuno, neanche della politica, di qualsivoglia espressione che, verosimilmente, ha capito da subito e responsabilmente che la partita in gioco si prestava e proiettava verso il bene comune.

Porto con me l’orgoglio e la soddisfazione di aver reclutato 30 persone per bene e di qualità, che con difficoltà, ma con determinazione, ho “strappato” ad altri enti e/o dipartimenti regionali pur nel rimbrotto se non nel dissenso esplicito di chi li ha dovuti cedere (secondo un principio di prevalenza di interesse pubblico) accusandomi talvolta di aver sottratto loro i migliori.

Insomma il processo è irreversibile e chi volesse in futuro tentare di piegare questa dipartimento a gestioni di parte dovrà faticare molto e potrà riuscirvi solo tentando di smembrarne la struttura.

Ad oggi, solo per dare un cenno, la SUA-RB ha bandito ben 70 procedure di gara, di cui oltre il 50% aggiudicate e con una percentuale di contenzioso inferiore al 10% e di cui per sole due gare la SUA-RB è stata soccombente in via definitiva (due gare peraltro ereditate proprio nel tempo dell’avvio quando cominciava a decollare il cambio di passo tra vecchio e nuovo sistema).

2 / 2

Un tasso di contenzioso minimale a fronte della constatazione dell’alto tasso di probabilità di insorgenza del contenzioso legato alla gestione di gare d’appalto (come risulta anche dalla relazione alla Camera dei Deputati del 07.11.2017, “…l’esperienza dimostra che non vi è gara, specie di valore considerevole, che sia immune da rischi di contenzioso o di annullamento….), insomma, come affermano gli addetti ai lavori e gli stessi Giudici amministrativi “i ricorsi si vincono e si perdono” e non sempre TAR e/o sezioni diverse del Consiglio di Stato la pensano allo stesso modo per la stessa procedura amministrativa oggetto di ricorso.

E’ questa la mia prima risposta a chi, da qualche giorno sta tentando di screditare la Stazione Unica Appaltante della Regione Basilicata, esprimendo giudizi malevoli sulla struttura e sul suo Dirigente generale che a lor dire sarebbero stati “certificati” da TAR e Consiglio di Stato per errori che “spesso” compirebbe la SUA-RB ed il suo DG.

Questa non è una difesa di ufficio del DG della SUA-RB, per egli parla (per adesso) la propria reputazione e l’indefessa attività di onesto e generoso servitore civile dello Stato, è l’appello a non fare di tutta un erba un fascio, a non sparare sulla diligenza, a non professare ed esercitare il tanto peggio tanto meglio, a non prendere in strumentale ostaggio una pianta sana che è germogliata e sta crescendo in un tempo difficile ma che può donare una speranza di risorgimento ai nostri figli, si proprio i nostri figli perché ne abbiamo tutti e sono del tutto incolpevoli.

E’ l’appello a lasciar lavorare serenamente le persone che hanno accettato di occuparsi di una materia difficile ed insidiosa e per la quale è necessaria un’attività diuturna di studio, ricerca, impegno e fatica, quasi mai, peraltro, accompagnata dalla giusta gratificazione economica, e che, per effetto della stessa centralizzazione delle gare, voluta dal legislatore quale deterrente antimafia (è più facile ed immediato controllare una stazione appaltante che non cento) è già di per se soggetta all’occhio vigile e continuo della magistratura penale, civile e contabile, dell’ANAC e di quanti hanno ogni altro e qualsivoglia potere di vigilanza e controllo a cui ci sottoponiamo istante per istante anche attraverso il portale on-line della SUA-RB ospitato sulla home page della Regione Basilicata che funge da profilo del committente e su cui è pubblicata ogni notizia relativa a ciascuna procedura di gara.

Auspico sinceramente che il diritto/dovere di esercitare il mestiere di diffusione di notizie si limiti, nel futuro, alla descrizione dei fatti, se esistenti e conosciuti, e non scada nuovamente in giudizi lesivi e diffamatori sulla struttura e sulle persone che la compongono e non scada in roboanti enfasi di notizie da prima pagina anche quando il ricorso riguarda 1 farmaco su 417 (lo 0,24%) che in danaro rappresenta lo 0,4% della base d’asta complessiva; detta a contraris la notizia sarebbe potuta essere: ottima performance della SUA-RB che ha correttamente aggiudicati 416 farmaci per le aziende sanitarie per un totale di 121 milioni e mezzo di euro, e per quello relativo al lotto annullato, se confermato in secondo grado, sarà facile attivare una procedura ad hoc senza che nessuno possa gridare che siano stati “bruciati” danari, perché ciò non è… i danari sono al posto in cui erano, i servizi continuano e le procedure amministrative riprendono con serenità.

E’ forse inutile sottolineare, inoltre, che il “fisiologico” ricorso amministrativo, è democraticamente garantito in ben due gradi di giudizio, così come è stato garantito ad AGI srl concessionaria esclusiva per la pubblicità del giornale “Il Roma” di ricorrere al TAR e al Consiglio di Stato contro la decisione della Commissione giudicatrice di una gara della Stazione Unica Appaltante a cui AGI srl ha partecipato, e senza che la Stazione Appaltante “esultasse” per il rigetto espresso dal TAR di Basilicata sull’istanza di sospensiva prodotta da AGI Srl, e non solo perché SUA-RB non possiede un quotidiano locale da sfruttare, ma perché la SUA-RB applica e rispetta le regole, pur senza professarsi infallibile, mai".

bas 02

Cerca una notizia

Per data di pubblicazione [gg/mm/aaaa]

Ordina dal

Cerca nell'archivio