WWF VAL D'AGRI SU SVILUPPO ECONOMICO BASILICATA
19.06.2018
ore 16:36
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AGR
“Anche se Jeremy Rifkin, il grande economista americano, ha ribadito proprio in un convegno a Potenza, che “è finita l’era del petrolio” e che il futuro è in mano ai cittadini, sembra che lo sviluppo economico e sociale del territorio della Basilicata e la stessa sua esistenza siano legati indissolubilmente all’estrazione del petrolio che dovrebbe aprire orizzonti al lavoro, all’occupazione e alla ricchezza per tutti. Questa è un’idea semplicemente illusoria e fuorviante perché l’industria del petrolio crea un massiccio impatto ambientale, provoca danni alla salute dei cittadini e alla tutela dell’ambiente, sfrutta il territorio in virtù degli smisurati appetiti della compagnie petrolifere, illude l’opinione pubblica di controllare i processi produttivi”.
È quanto si legge in un comunicato stampa diramato dalla sezione operativa del Wwf Val d’Agri.
“Il petrolio della Val d’Agri, come quello estratto in qualsiasi zona della Terra, è carico di sostanze inquinanti – prosegue la nota – che vengono smaltite in buona parte nell’ambiente circostante, pertanto sarebbe un rischio molto alto allargarne la produzione. La Basilicata deve avere al centro degli interessi la persona, e la sua economia deve rispettare i valori fondamentali dell’ecosistema.
La Val d’agri è in fermento per l’occupazione da parte delle compagnie petrolifere del suo territorio, i cittadini vogliono essere ascoltati e protetti, a loro non bastano più le royaltes erogate dalle compagnie petrolifere, la Vis (Valutazione di impatto sanitario) realizzata dal Cnr sotto la direzione del prof. Bianchi dell’Università di Pisa, ha dimostrato l’incidenza maggiore della malattie respiratorie e cardiocircolatorie delle popolazioni residenti nelle vicinanze del Cova (Centro olio Viggiano).
Il Wwf si batte da anni per lo sviluppo economico sostenibile e per una migliore qualità della vita delle popolazioni residenti. Uno sviluppo economico diverso, per nulla impattante e più ecologico si può realizzare rafforzando l’agricoltura che rappresenta un pilastro fondamentale dello sviluppo economico regionale non solo per la produzione del cibo e dei prodotti tipici della Regione ma anche per la difesa dell’ambiente, del paesaggio rurale e dell’industria parallela del turismo che si è enormemente sviluppato dopo la designazione della città di Matera a capitale europea della Cultura 2019 . Questa è la ricchezza della nostra terra. Un turismo – conclude – che si espanda a tutte le zone forti della Regione (Val d’Agri, Pollino , Vulture Melfese, Calanchi lucani, Maratea, Dolomiti lucane) determinerebbe la svolta economica di tutta la Regione con ricadute positive sul benessere dei cittadini e sulla loro crescita sociale e culturale”.
È quanto si legge in un comunicato stampa diramato dalla sezione operativa del Wwf Val d’Agri.
“Il petrolio della Val d’Agri, come quello estratto in qualsiasi zona della Terra, è carico di sostanze inquinanti – prosegue la nota – che vengono smaltite in buona parte nell’ambiente circostante, pertanto sarebbe un rischio molto alto allargarne la produzione. La Basilicata deve avere al centro degli interessi la persona, e la sua economia deve rispettare i valori fondamentali dell’ecosistema.
La Val d’agri è in fermento per l’occupazione da parte delle compagnie petrolifere del suo territorio, i cittadini vogliono essere ascoltati e protetti, a loro non bastano più le royaltes erogate dalle compagnie petrolifere, la Vis (Valutazione di impatto sanitario) realizzata dal Cnr sotto la direzione del prof. Bianchi dell’Università di Pisa, ha dimostrato l’incidenza maggiore della malattie respiratorie e cardiocircolatorie delle popolazioni residenti nelle vicinanze del Cova (Centro olio Viggiano).
Il Wwf si batte da anni per lo sviluppo economico sostenibile e per una migliore qualità della vita delle popolazioni residenti. Uno sviluppo economico diverso, per nulla impattante e più ecologico si può realizzare rafforzando l’agricoltura che rappresenta un pilastro fondamentale dello sviluppo economico regionale non solo per la produzione del cibo e dei prodotti tipici della Regione ma anche per la difesa dell’ambiente, del paesaggio rurale e dell’industria parallela del turismo che si è enormemente sviluppato dopo la designazione della città di Matera a capitale europea della Cultura 2019 . Questa è la ricchezza della nostra terra. Un turismo – conclude – che si espanda a tutte le zone forti della Regione (Val d’Agri, Pollino , Vulture Melfese, Calanchi lucani, Maratea, Dolomiti lucane) determinerebbe la svolta economica di tutta la Regione con ricadute positive sul benessere dei cittadini e sulla loro crescita sociale e culturale”.
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