ASSESTAMENTO; DE FILIPPO: RIGORE, MA IL PEGGIO DEVE VENIRE

punti apici 30.07.2010 ore 14:41

“Rinunciare a tutto il rinunciabile senza danneggiare sviluppo e coesione. Ma nel bilancio 2011 il mix letale di tagli, costi standard e federalismo fiscale”

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AGR “Siamo ad un incrocio delicato della nostra storia: dobbiamo saper imboccare la strada giusta alla luce delle condizioni di debolezza finanziaria che interessano lo scenario mondiale, europeo e nazionale, e del fatto che il Governo sembra aver individuato nelle Regioni l’ultimo portafogli dell’Italia da cui rastrellare il più possibile risorse, come ha fatto oggi sui fas, senz procedere alla ripartizione e approvando una delibera Cipe di ricognizi0one delle somme non utilizzate trascritta con approssimazione e malevole imprecisioni”. E’ il messaggio lanciato dal presidente della Regione Basilicata, Vito De Filippo, al Consiglio regionale, relazionando su rendiconto e assestamento di bilancio. Strumenti che si muovono sulla linea “della sobrietà e dell’umiltà”, della volontà di “rinunciare a tutto quanto sia rinunciabile senza mettere a rischi l’attività istituzionale”, ma anche sulla scelta “di non sottrarre risorse alle politiche di sostegno allo sviluppo e alla coesione sociale, per le quali la Regione si è fatta anche carico di impegni precedentemente assunti dallo Stato e poi dismessi”.

Un ragionamento politico quello di De Filippo, ma con riscontri numerici. Sul versante della coesione sociale, il presidente ha ricordato i 9 milioni di euro che l’assestamento destina al Fondo Politiche socio assistenziali “che rappresentano in pratica – ha detto – la sostituzione del fondo statale con i fondi regionali” i 3 milioni e 300 mila euro per le Comunità Montane, che serviranno a spese ordinare e stipendi, “oneri che fino a poco tempo fa gravavano sul bilancio dello Stato e di cui ora si deve fare carico la Regione”, i quasi 30 milioni per chiudere i disavanzi sanitari 2009 e 2010, il milione e 150mila euro per gli ex Lsu del Pollino e i precari Alsia , anche qui “con la Regione chiamata a sostituirsi alle competenze dello Stato” e i 6 milioni e mezzo per il “progetto vie blu”.

“Si tratta di note partite occupazionali – ha spiegato – da avviare anche in tempi brevi a riforma, ma questa è il momento meno adatto., non c’è riorganizzazione che tenga nei tempi della crisi e allora abbiamo il dovere di non far venir meno il sostegno”.

Sul fronte delle politiche di sviluppo, invece, De Filippo ha evidenziato i “200 milioni messi in campo per sostenere i sistemi di produzione del Turismo, dell’agricoltura, di manifatturiero e artigianato” citando in particolare “il fondo di garanzia duttile messo su con 35 milioni di euro di dotazione che consentirà di agevolare nuovi investimenti, ma anche di sostenere finanziariamente le attività con problemi di liquidità”.

Ma il ragionamento del presidente è andato oltre la manovra di assestamento “che si pone in sintonia con la mia relazione programmatica e non presenta ancora gli effetti nocivi della manovra finanziaria del Governo. La partita vera - ha spiegato – si apre a settembre, quando dovremo iniziare a lavorare al bilancio di previsione 2011 su cui graverà il taglio di oltre 100 milioni l’anno deciso dal governo. E a questo, a settembre, si aggiungeranno il meccanismo dei costi standard e il federalismo fiscale che costituiranno un mix letale per il Mezzogiorno. Su tutto saremo chiamati a fare scelte dolorose sapendo che questi tagli azzerano il sistema virtuoso di compensazione che avevamo costruito utilizzando i fondi delle royalty, che potremmo notare apparenti contraddizioni tra il rigore delle attività che pianificheremo e attività frutto di trasferimenti con vincolo di scopo, come quelle dei fondi europei Fesr. Ma in questo momento di rigore e sacrificio – ha concluso De Filippo - chiedo al Consiglio di aiutare il governo regionale a fare le scelte”.

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