Il difensore civico rende noto che l’ufficio sulla questione è impegnato da tempo mediante frequenti contatti con associazioni di volontariato e scuole di ogni ordine e grado
“Il rispetto delle regole da parte del cittadino deve manifestarsi a cominciare dalle cose semplici, dai comportamenti quotidiani, dalle azioni di ogni giorno.
Bisogna abbracciare la cultura della legalità, favorendo anche l’eliminazione di quelle azioni poste al confine tra la legalità e l’illegalità e che, senza costituire una precisa violazione di legge, rappresentano un pericoloso presupposto per susseguenti comportamenti illeciti”.
Lo afferma il difensore civico della Regione, l’avvocato Catello Aprea, il quale sottolinea che “la legalità non è soltanto contrasto alla malavita organizzata (mafia, camorra, ‘ndrangheta ecc.) al racket, allo spaccio di droga, allo stupro, al sequestro di persona a scopo di estorsione, agli omicidi, ai furti.
Accanto a questa, che potrebbe catalogarsi come “grande legalità” esiste una “piccola legalità”, una legalità minore, ma certamente di pari rilievo socio-culturale e formativo che non può essere relegata in ambito marginale.
E’ la legalità riassumibile nel concetto di educazione civica; educazione al rispetto delle regole fondamentali e primarie della convivenza civile. Rispetto delle leggi, anche se non gradite, rispetto del dialogo, rispetto delle opinioni altrui, rispetto delle posizioni ideologiche, politiche, religiose. Rispetto del codice della strada, delle norme di igiene pubblica, dei beni collettivi (strade, marciapiedi, aiuole, giardini, palazzi pubblici, monumenti”).
“Non c’è dubbio – precisa il Difensore civico – che il ripristino, o meglio l’inizio di un circolo virtuoso di rispetto delle regole di convivenza civile è l’indispensabile punto di partenza anche per ottenere indiretti risultati nella lotta alle più gravi forme di criminalità; l’illegalità diffusa è, infatti, il più importante ‘brodo di coltura’ per lo sviluppo della criminalità organizzata: chi è disabituato a rispettare qualsiasi regola diventa più facilmente assoldabile nell’esercito criminale”.
“Su questo fronte – conclude Aprea – l’ Ufficio del Difensore civico regionale è impegnato da tempo mediante frequenti contatti con associazioni di volontariato e scuole di ogni ordine e grado”.