EDILIZIA, FENEAL-UIL: RIPRENDERE TAVOLI ISTITUZIONALI

“La proposta del segretario generale della Feneal-Uil, Antonio Correale, di convocare un tavolo per rimettere al centro della politica economica anticrisi il settore delle costruzioni , unico vero volano in grado di limitare i licenziamenti e riavviare la ripresa, ha bisogno non solo del sostegno del sindacato sul territorio ma anche di iniziative analoghe per riconvocare i tavoli istituzionali sulle opere pubbliche come quello insediato nelle scorse settimane alla Provincia di Potenza”. A sottolinearlo è il segretario regionale della Feneal-Uil Domenico Palma.
“Con un Paese – aggiunge – che smotta economicamente, territorialmente e sul piano occupazionale, non c'e' tempo da perdere. Lo sostiene un sindacato che vuole essere responsabile, vitale e credibile come la Feneal Uil che continua a crescere su tutto il territorio attestandosi come l'organizzazione sindacale più dinamica tra gli edili anche sul fronte del proselitismo, come testimonia la stessa crescita in Basilicata. Le nostre richieste non vanno eluse, visto che il settore alle spalle ha un 2009 conclusosi con un forte salasso occupazionale, 157 mila i posti di lavoro persi. Ma il timore fondato e' che nel 2010-2011 se ne perdano altri 126 mila. Ciò è quanto emerge dalle proiezioni dell'Osservatorio Feneal-Cresme sui dati delle 18 città campione monitorate, in base ai quali la frenata risulta essere del 12,7 per cento, ovvero superiore allo indicatore generale dell'Istat. E' una frenata che interessa tutte le aree del paese, che riguarda in egual modo lavoratori italiani e stranieri, e che rischia di far esplodere nuovamente il lavoro nero. Se infatti lo studio della Uil sul “fatturato sommerso” in Basilicata quantifica l’ammontare in 1 miliardo 500 milioni di euro non è difficile scorporare il dato per indicare in almeno il 30 per cento riferito al comparto delle costruzioni. Ecco perchè chiediamo una svolta nella politica di settore, perchè le costruzioni possano essere un effettivo volano per l'uscita dalla crisi. Una politica di incentivi – conclude – che sia in grado di rilanciare la domanda, un comportamento imprenditoriale che decida di reinvestire nell'impresa il capitale accumulato con gli anni di boom, una politica di sostegno al lavoro e al reddito che veda negli ammortizzatori sociali di settore una risposta ineludibile sono tra le proposte che abbiamo lanciato nel corso del nostro recente congresso nazionale. Auspichiamo che queste proposte diventino terreno di confronto concreto per tutti”.
Bas 04

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