Fondi Fas; De Filippo: le contraddizioni del Cipe

“Fondi bloccati anche per le Regioni virtuose, top secret i dati dei Ministeri. E alla fine le risorse saranno affidate a chi si è comportato peggio”

“Sulle Regioni i dati del Ministro Fitto, tutti da verificare, dicono che hanno utilizzato i Fas 200-2006 al 43%, mentre ci sarebbero risorse impegnate e non spese per un miliardo e mezzo. Sui Ministeri, invece, l’unico dato che riesce a dare è che sono stati “impegnati” 37 miliardi e mezzo di euro” ma non dice se ne sono stati effettivamente spesi 2, 10 o 20”. E’ quanto osserva il presidente lucano De Filippo, membro dell’ufficio di presidenza della Conferenza delle Regioni, sulle dichiarazioni fatte dal Ministro Fitto.
“In realtà – prosegue De Filippo – il ministro sa bene che i livelli di inefficienza di spesa delle amministrazioni centrali è superiore rispetto a quello delle Regioni e le diverse tabelle di ricognizione, di Regioni e Ministeri, sono costruite diversamente proprio per celare questo dato. Quale logica porta, per le Regioni, a esaminare somme assegnate, somme impegnate, progetti realizzati e progetti realizzati per meno del 10% e invece, per i ministeri, a fermarsi a esaminare solo le somme assegnate e quelle impegnate? Il rischio, nel migliore dei casi, è che le risorse recuperate dalle Regione siano poi affidate a chi peggio le ha gestite, ossia proprio le amministrazioni centrali”.
Il Presidente De Filippo ha poi detto di condividere i giudizi della vicepresidente di Confindustria per il Mezzogiorno, Cristiana Coppola. “L’obiettivo di dare efficienza alla spesa – ha detto – è un obiettivo che deve essere di tutti, specie in momenti difficili per l’economia quale è quello attuale. E quando la vicepresidente Coppola dice che la ricognizione sulla spesa non fatta dalle Regioni rappresenta un primo passo, ha ragione due volte: una perchè serve una ricognizione affidabile per stanare le inefficienze, e due perché serve il secondo passo, quello, appunto che riguarda le amministrazioni centrali dello Stato. Ma sono certo che il Governo questa parte non vorrà capirla”.
“Tutte queste questioni – ha aggiunto l’esponente dell’ufficio di presidenza della Conferenza delle Regioni – le avevamo poste unitariamente noi presidenti delle Regioni, dicendoci pronti a dare il nostro parere favorevole alla delibera del Cipe, ma se si prevedevano misure quale la creazione di un fondo unico con le somme non impegnate sia dalle Regioni che dai Ministeri, evidenziando che nella ricognizione fatta, per le amministrazioni centrali, ci fossero solo i dati degli impegni di spesa e chiedendo che, come per le Regioni, ‘con le medesime modalità le amministrazioni centrali forniscono i dati ai fini della comparazione con le informazioni rese dalle Regioni’. Come pure avevamo chiesto che le per le Regioni ‘virtuose’, ossia in linea con i profili di avanzamento di utilizzo dei fondi previsti dal Cipe, arrivasse subito il riparto dei fondi 2007/2013. Ma su tutto questo il Governo non ha voluto sentire, e tutto ciò per un solo chiaro motivo: di virtuoso, in questa iniziativa, c’è molto poco, l’obiettivo non è sbloccare la spesa e individuare le sacche di inefficienza, ma fare cassa: il Governo ha capito che le Regioni sono l’ultimo portafogli a cui attingere, ha deciso di farlo e lo fa aggiungendo al danno le offese di cialtroneria e inefficienza”.

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