Conferenza stampa del consigliere di Alleanza per l’Italia, Alessandro Singetta, per illustrare la sua proposta di legge su “Gestione del servizio idrico integrato – costituzione dell’azienda pubblica regionale ‘Acquedotto Lucano (AL)’”
“L’acqua – ha sostenuto Singetta – costituisce un bene comune ed irrinunciabile che appartiene ad ogni essere umano. Il diritto all’acqua è un diritto inalienabile e si può garantire a tutti un equo e libero accesso ad essa soltanto con la proprietà e la gestione pubblica. La volontà dei cittadini di impedire la privatizzazione delle reti di distribuzione dell’acqua dimostra la consapevolezza che solo una proprietà pubblica e un governo pubblico e partecipato dalle comunità locali possano garantire la tutela della risorsa, il diritto e l’accesso all’acqua per tutti e la sua conservazione per le generazioni future”.
“Lo scopo della proposta di legge – ha spiegato Singetta – è di regolamentare la gestione pubblica della risorsa idrica e di garantire a tutti i residenti lucani, anche quelli che versano in una situazione economica svantaggiata, il diritto all’approviggionamento idrico. L’obiettivo da raggiungere è realizzare un modello di gestione delle risorse, tale da perseguire gli interessi collettivi e al tempo stesso ottimizzarne i costi. I principi generali all’articolo 1 affermano il diritto fondamentale all’acqua potabile, nonché ad una gestione trasparente, equa e solidale del servizio idrico integrato. La gestione si affida del servizio idrico ad una azienda regionale pubblica, per favorirne l’efficienza e l’efficacia con gli opportuni strumenti a tutela del diritto all’approviggionamento idrico, anche attraverso la costituzione di un fondo regionale per i residenti e di un fondo di solidarietà internazionale, per finanziare progetti in Paesi esteri. L’articolo 5 prevede la trasformazione dell’ ‘Acquedotto lucano spa’ in azienda pubblica regionale ‘Acquedotto Lucano’, fondata sulla trasparenza, la pubblicità e la partecipazione delle comunità locali e dei cittadini che vengono investiti nelle principali decisioni e nell’azione di controllo. All’articolo 7 si disciplinano le procedure per l’approvazione dello Statuto e all’articolo 8 vengono definiti gli organi di governo dell’Acquedotto Lucano. L’articolo 9 prevede il transito del personale dall’Acquedotto lucano spa all’azienda regionale AL e garantisce la tutela dei suoi diritti. Indicato il controllo della Regione sulla società, sugli organi di governo, in particolare sull’operato dell’amministratore unico, la cui nomina può essere revocata con provvedimento motivato da parte del Presidente della Giunta, in caso di irregolarità nel funzionamento o di perdurante inerzia dell’organo amministrativo nella gestione dell’AL.
La pdl detta l’adeguamento delle disposizioni di legge agli atti vigenti, regolamentando la situazione transitoria, con la garanzia di governo fino all’insediamento del nuovo amministratore unico. Per garantire il diritto all’approvvigionamento per uso domestico, l’articolo 13 vincola il gestore ad erogare un minimo quantitativo vitale, che sarà individuato dalla Giunta Regionale sulla base di indici di fabbisogno riconosciuti a livello internazionale”.
“Una proposta di legge di tutela della risorsa idrica e della sua qualità, di ripubblicizzazione del servizio idrico integrato, di gestione dello stesso attraverso strumenti di democrazia partecipativa. E’ evidente – ha concluso Singetta – che oltre a quanto previsto da questa proposta di legge bene sarebbe eliminare anche l’altro ente che si occupa, o che dovrebbe occuparsi, di servizio idrico, vale a dire Acqua spa con l’abrogazione della legge di riferimento che è la n. 21 del 2002. Questo comporterebbe l’esistenza di un solo Ente gestore con l’eliminazione di qualche inutile carrozzone e con tutti i benefici che ne conseguirebbero, a partire dalla semplificazione burocratica e dall’offerta di un servizio più snello, chiaro e trasparente ai cittadini”.
