CAMERA CIVILE PZ: SOPPRESSIONE CORTE D’APPELLO IDEA ASSURDA
28.09.2015
ore 10:16
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AGR
Dura presa di posizione della Camera Civile di Potenza sulle voci riguardanti la soppressione del Distretto di Corte di Appello di Potenza.
“Il pericolo, secondo le notizie ufficiose circolate in questi giorni, sarebbe costituito dal secondo step di riordino del “Sistema Giustizia” nel nostro Paese ad opera della Commissione insediata dal Ministro della Giustizia agli inizi del mese di Settembre. Potrebbe essere messo in discussione il principio della sussistenza minima di tre Tribunali per mantenere in vita il Distretto di Corte d’Appello”.
E’ un’idea assurda ed estremamente penalizzante per l’intera Regione, tuona senza mezzi termini il presidente della Camera Civile di Potenza, Giuseppe Mariani, il quale chiama “tutto il popolo lucano ad una mobilitazione generale e consapevole per scongiurare tale sciagura”.
“Non ci si rende conto - prosegue Mariani - che è in atto, nell’indifferenza della classe politico istituzionale della nostra regione, un perverso progetto di smembramento e di liquidazione della nostra entità territoriale. Ci si chiede quale sia il vero scopo e quale la regia occulta di simili interventi demolitivi. Sicuramente non un risparmio di spesa, visto che è tutto da dimostrare, né una maggiore funzionalità del sistema giustizia nel suo complesso, atteso che una eventuale soppressione della nostra Corte di Appello ci costringerebbe ad essere accorpati ad altre realtà regionali: Matera andrebbe a Bari e Potenza a Castrovillari, che diventerebbe sede distaccata di Catanzaro.
Un interrogativo sorge a questo punto spontaneo: perché Castrovillari? Forse perché si vuole giustificare – aggiunge - la realizzazione di un mastodontico complesso, assolutamente sovradimensionato rispetto alle reali necessità del luogo, o perché vi sono non meglio identificati interessi elettoralistici di qualche notabile che in Basilicata non troverebbe facili sbocchi?
La Giustizia non può essere piegata alle convenienze politiche del momento ed al volere di pochi. E’ un servizio essenziale che ogni società civile è obbligata a dare ai propri cittadini, i quali non devono subire disagi sempre crescenti per tutelare i propri diritti.
E’ dovere di uno Stato democratico assicurare al meglio lo svolgimento della Funzione Giudiziaria senza indulgere in riforme disarticolate e che non tengono in nessuna considerazione le reali esigenze di un territorio, complessivamente inteso, come quello Lucano, con tutte le sue problematiche socio economiche ed infrastrutturali.
E’ necessario che i Lucani siano informati delle reali conseguenze e dell’impatto negativo che avrebbe sull’intera Regione l’attuazione di un simile sciagurato progetto: verrebbero soppressi numerosi Uffici pubblici, quali la Procura Generale, il Tribunale di Sorveglianza, il Tribunale del Riesame (cd. Tribunale della Libertà), il Tribunale per i Minorenni, la Commissione Tributaria Regionale, l’Avvocatura Distrettuale dello Stato, ed a cascata il Tribunale Amministrativo Regionale, la Corte dei Conti, e tanti altri presidi di legalità sul territorio, che sarebbe conseguentemente esposto alle scorribande dei gruppi malavitosi operanti nelle Regioni vicine, con una marginalizzazione totale della Basilicata.
Ho positivamente considerato la netta presa di posizione dell’Avvocatura Materana, ad opera del suo oresidente, e del rappresentante lucano in seno al Consiglio Nazionale Forense - prosegue il presidente Mariani - che hanno inequivocabilmente stoppato le voci scioccamente ed artatamente fatte circolare sui mass media e relative ad un “gradimento” degli avvocati materani sul paventato accorpamento della loro Provincia al Distretto di Corte di Appello di Bari.
Ove mai dovesse essere attuato tale piano, prosegue la nota, a farne le spese sarebbe prestissimo anche il Tribunale di Matera, ultimo nella sterile graduatoria dei numeri tra i tre Tribunali lucani.
Il netto e deciso no al paventato progetto passa anche attraverso una fase propositiva, consapevoli che occorra comunque ridisegnare la geografia giudiziaria per rendere attuale l’esigenza di razionalizzazione dei servizi e di risparmio di spesa.
Le riforme non si attuano a tavolino, ma vanno contestualizzate al territorio, vanno coinvolte le popolazioni e le istituzioni, se si vuole che i servizi funzionino veramente.
Ed allora – sostiene ancora Mariani - perché non proporre l’accorpamento al Distretto di Corte di Appello di Potenza del Tribunale di Vallo della Lucania, contiguo al nostro territorio, e presidio di legalità di un circondario legato alla nostra Regione da vincoli storico culturali e socio economici che si perdono nella notte dei tempi.
La Camera Civile di Potenza, in stretta collaborazione e sinergia con i Consigli dell’Ordine di Potenza, Lagonegro-Sala Consilina e Matera, si renderà promotrice di un ampio progetto di sensibilizzazione della popolazione e delle Istituzioni sulle reali conseguenze della paventata soppressione del Distretto di Corte di Appello, coinvolgendo la Magistratura e tutte le Associazioni presenti sul territorio regionale in una lotta dura per la riaffermazione della identità di un popolo che è stanco di essere vessato e depredato dei servizi essenziali, attuando ogni consentita azione per la salvaguardia del Distretto”.
bas 02
“Il pericolo, secondo le notizie ufficiose circolate in questi giorni, sarebbe costituito dal secondo step di riordino del “Sistema Giustizia” nel nostro Paese ad opera della Commissione insediata dal Ministro della Giustizia agli inizi del mese di Settembre. Potrebbe essere messo in discussione il principio della sussistenza minima di tre Tribunali per mantenere in vita il Distretto di Corte d’Appello”.
E’ un’idea assurda ed estremamente penalizzante per l’intera Regione, tuona senza mezzi termini il presidente della Camera Civile di Potenza, Giuseppe Mariani, il quale chiama “tutto il popolo lucano ad una mobilitazione generale e consapevole per scongiurare tale sciagura”.
“Non ci si rende conto - prosegue Mariani - che è in atto, nell’indifferenza della classe politico istituzionale della nostra regione, un perverso progetto di smembramento e di liquidazione della nostra entità territoriale. Ci si chiede quale sia il vero scopo e quale la regia occulta di simili interventi demolitivi. Sicuramente non un risparmio di spesa, visto che è tutto da dimostrare, né una maggiore funzionalità del sistema giustizia nel suo complesso, atteso che una eventuale soppressione della nostra Corte di Appello ci costringerebbe ad essere accorpati ad altre realtà regionali: Matera andrebbe a Bari e Potenza a Castrovillari, che diventerebbe sede distaccata di Catanzaro.
Un interrogativo sorge a questo punto spontaneo: perché Castrovillari? Forse perché si vuole giustificare – aggiunge - la realizzazione di un mastodontico complesso, assolutamente sovradimensionato rispetto alle reali necessità del luogo, o perché vi sono non meglio identificati interessi elettoralistici di qualche notabile che in Basilicata non troverebbe facili sbocchi?
La Giustizia non può essere piegata alle convenienze politiche del momento ed al volere di pochi. E’ un servizio essenziale che ogni società civile è obbligata a dare ai propri cittadini, i quali non devono subire disagi sempre crescenti per tutelare i propri diritti.
E’ dovere di uno Stato democratico assicurare al meglio lo svolgimento della Funzione Giudiziaria senza indulgere in riforme disarticolate e che non tengono in nessuna considerazione le reali esigenze di un territorio, complessivamente inteso, come quello Lucano, con tutte le sue problematiche socio economiche ed infrastrutturali.
E’ necessario che i Lucani siano informati delle reali conseguenze e dell’impatto negativo che avrebbe sull’intera Regione l’attuazione di un simile sciagurato progetto: verrebbero soppressi numerosi Uffici pubblici, quali la Procura Generale, il Tribunale di Sorveglianza, il Tribunale del Riesame (cd. Tribunale della Libertà), il Tribunale per i Minorenni, la Commissione Tributaria Regionale, l’Avvocatura Distrettuale dello Stato, ed a cascata il Tribunale Amministrativo Regionale, la Corte dei Conti, e tanti altri presidi di legalità sul territorio, che sarebbe conseguentemente esposto alle scorribande dei gruppi malavitosi operanti nelle Regioni vicine, con una marginalizzazione totale della Basilicata.
Ho positivamente considerato la netta presa di posizione dell’Avvocatura Materana, ad opera del suo oresidente, e del rappresentante lucano in seno al Consiglio Nazionale Forense - prosegue il presidente Mariani - che hanno inequivocabilmente stoppato le voci scioccamente ed artatamente fatte circolare sui mass media e relative ad un “gradimento” degli avvocati materani sul paventato accorpamento della loro Provincia al Distretto di Corte di Appello di Bari.
Ove mai dovesse essere attuato tale piano, prosegue la nota, a farne le spese sarebbe prestissimo anche il Tribunale di Matera, ultimo nella sterile graduatoria dei numeri tra i tre Tribunali lucani.
Il netto e deciso no al paventato progetto passa anche attraverso una fase propositiva, consapevoli che occorra comunque ridisegnare la geografia giudiziaria per rendere attuale l’esigenza di razionalizzazione dei servizi e di risparmio di spesa.
Le riforme non si attuano a tavolino, ma vanno contestualizzate al territorio, vanno coinvolte le popolazioni e le istituzioni, se si vuole che i servizi funzionino veramente.
Ed allora – sostiene ancora Mariani - perché non proporre l’accorpamento al Distretto di Corte di Appello di Potenza del Tribunale di Vallo della Lucania, contiguo al nostro territorio, e presidio di legalità di un circondario legato alla nostra Regione da vincoli storico culturali e socio economici che si perdono nella notte dei tempi.
La Camera Civile di Potenza, in stretta collaborazione e sinergia con i Consigli dell’Ordine di Potenza, Lagonegro-Sala Consilina e Matera, si renderà promotrice di un ampio progetto di sensibilizzazione della popolazione e delle Istituzioni sulle reali conseguenze della paventata soppressione del Distretto di Corte di Appello, coinvolgendo la Magistratura e tutte le Associazioni presenti sul territorio regionale in una lotta dura per la riaffermazione della identità di un popolo che è stanco di essere vessato e depredato dei servizi essenziali, attuando ogni consentita azione per la salvaguardia del Distretto”.
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