UFFICIO CONS. PARITÀ PARTE CIVILE IN PROCESSO PER SFRUTTAMENTO



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Dopo essere state reclutate attraverso profili facebook, le lavoratrici, tutte donne moldave, entrate nel territorio italiano con visto turistico, erano costrette a lasciare il passaporto nelle mani dell’organizzazione e a lavorare come badanti, in nero e in condizioni di sfruttamento, versando come tangente una quota del salario maturato. Le lavoratrici, inoltre, erano segregate e trattenute in alloggi gestiti dall’organizzazione in condizioni sociali, familiari ed economiche di vulnerabilità e di degrado.
Soddisfazione viene espressa da Ivana Pipponzi, consigliera regionale di Parità (deputata istituzionalmente al contrasto delle discriminazioni di genere sul lavoro), e dall’avv. Lorenzo poiché “l’ammissione alla costituzione di parte civile per i delitti commessi in danno di una pluralità di lavoratrici per condotte discriminatorie rappresenta il primo caso in Basilicata, a dimostrazione della sempre crescente sensibilità e tutela verso la questione di genere”.
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