DIABETE GESTAZIONALE, PROGETTO DELLA BASILICATA NEL PROGRAMMA CCM

punti apici 18.01.2019 ore 13:16

Sarà sperimentato approccio innovativo per una complicazione che può interessare fino al 7 per cento delle donne gravide e che rappresenta uno dei più potenti predittori di sviluppo del diabete tipo 2, importante fattore di rischio cardiovascolare

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AGR La Basilicata si conferma regione “women frendly” e aggiunge un altro tassello alle azioni in favore della salute delle donne; sperimenterà, infatti, nei prossimi due anni un nuovo approccio nella presa in carico delle donne con diabete gestazionale.

Il progetto è stato approvato dal ministero della Salute attraverso il comitato scientifico del Ccm (Centro per la prevenzione e il controllo delle malattie) nell’ambito del Programma 2018 e sarà finanziato con 450 mila euro.

I progetti presentati da tutta Italia sono stati trentaquattro ma solo sette hanno ricevuto il finanziamento del ministero. Tra questi, quello proposto dalla Regione Basilicata dal titolo “Presa in carico integrata, peer education e activation: strategie per un’efficace promozione di comportamenti protettivi tra le donne con diabete gestazionale”.

Si tratta di un approccio innovativo nel management del diabete gestazionale, uno dei più potenti predittori di sviluppo del diabete tipo 2 che rappresenta un fattore di mortalità cardiovascolare maggiore nelle donne rispetto all’uomo.

Prevenire il diabete tipo 2 attraverso la corretta individuazione e gestione delle donne con diabete gestazionale rappresenta, quindi, un’azione mirata alla riduzione della morbi-mortalità cardiovascolare, particolarmente importante per la nostra regione che è ancora ai primi posti per mortalità nella popolazione diabetica.

Il progetto prevede una fase di presa in carico delle donne con diabete gestazionale, che può interessare fino al 7 per cento delle donne gravide, mediante un accesso strutturato al programma di screening secondo gli standard assistenziali delle società scientifiche, attraverso un percorso integrato tra le strutture ginecologiche e diabetologiche.

Alle donne verranno offerti interventi di tipo educazionale derivati da analoghi programmi realizzati presso strutture universitarie statunitensi, integrati con le raccomandazioni delle società scientifiche italiane, da parte di personale dei Centri diabetologici e dei Punti nascita.

Qualche settimana prima del parto alla gravida sarà affiancata una “family-peer-coach”, rappresentata da una “mamma esperta”, possibilmente con pregressa diagnosi di diabete gestazionale, opportunamente formata, con il compito di aiutare, attraverso un meccanismo di “contaminazione tra pari”, la gravida e la sua famiglia all’adozione di comportamenti corretti finalizzati alla prevenzione del diabete tipo 2.

A supporto della progettualità sarà sviluppata una web app con la finalità di informare le donne gravide sia durante la gravidanza che dopo e offrire uno strumento di monitoraggio dei comportamenti protettivi rispetto al rischio di sviluppare il diabete tipo 2; la web app sarà usata per monitorare gli stili di vita e l’allattamento al seno e rappresenterà la fonte dei dati per valutare gli effetti comportamentali dell’intervento educazionale.

Gli attori lucani della progettualità saranno le Unità operative di diabetologia dell’Asp e dell’Asm e l’Unità operativa di Ostetricia e Ginecologia dell’Ospedale San Carlo di Potenza e dell’Ospedale di Policoro.

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