BRUCELLOSI, REGIONE FISSA NORME A TUTELA DI ALLEVATORI E CITTADINI
04.06.2020
ore 16:35
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AGR
La giunta regionale della Basilicata, nella seduta odierna, ha approvato una delibera che stabilisce un insieme di norme per la gestione della brucellosi bovina e caprina, frutto della concertazione tra l’istituto zooprofilattico di Puglia e Basilicata, i responsabili dei dipartimenti veterinari di Asm e Asp e l’associazione allevatori.
Considerato l’elevato numero di falsi positivi, il rischio – sottolineano gli esperti – è quello di aprire indebiti focolai che potrebbero arrecare significativi danni economici agli allevatori. E nelle scorse settimane è stato istituito un osservatorio epidemiologico con la finalità di fissare precise procedure per quanto riguarda i casi dubbi di infezione.
Per l’assessore regionale alla Salute, Rocco Leone, si tratta di “un passo fondamentale per la salvaguardia degli allevamenti lucani, quindi di una parte importante della nostra economia, e la tutela della salute dei cittadini in quanto l’obiettivo finale è quello di eradicare completamente la brucellosi dalla nostra regione. Fino a oggi, nonostante le continue sollecitazioni degli addetti ai lavori, questo tema non ha mai trovato soluzioni, ma ora abbiamo finalmente imboccato la strada giusta”.
“Le misure di rafforzamento e di controlli veterinari che saranno intensificate con le linee guide approvate dall’esecutivo regionale per la lotta alla brucellosi – ha aggiunto l’assessore regionale alle Politiche agricole e forestali, Francesco Fanelli – consentiranno di avere prodotti sempre più sicuri. L’unico metodo efficace per ottenere alimenti sani e tracciabili, infatti, è considerare la catena di produzione come un unico processo su cui intervenire: la sicurezza dei mangimi, la salute e il benessere animale, l’uso appropriato del farmaco veterinario e l’integrità dell’ambiente. Il nostro obiettivo strategico è quello di garantire e tutelare la salute pubblica. Con l’adozione di un protocollo unico operativo – ha concluso Fanelli – saranno garantite sul territorio regionale misure sanitarie più mirate al fine di rendere più efficaci gli interventi e i controlli, in quanto puntiamo ad acquisire e mantenere la qualifica di territorio ufficialmente indenne da brucellosi bovina, bufalina e ovi-caprina”.
Considerato l’elevato numero di falsi positivi, il rischio – sottolineano gli esperti – è quello di aprire indebiti focolai che potrebbero arrecare significativi danni economici agli allevatori. E nelle scorse settimane è stato istituito un osservatorio epidemiologico con la finalità di fissare precise procedure per quanto riguarda i casi dubbi di infezione.
Per l’assessore regionale alla Salute, Rocco Leone, si tratta di “un passo fondamentale per la salvaguardia degli allevamenti lucani, quindi di una parte importante della nostra economia, e la tutela della salute dei cittadini in quanto l’obiettivo finale è quello di eradicare completamente la brucellosi dalla nostra regione. Fino a oggi, nonostante le continue sollecitazioni degli addetti ai lavori, questo tema non ha mai trovato soluzioni, ma ora abbiamo finalmente imboccato la strada giusta”.
“Le misure di rafforzamento e di controlli veterinari che saranno intensificate con le linee guide approvate dall’esecutivo regionale per la lotta alla brucellosi – ha aggiunto l’assessore regionale alle Politiche agricole e forestali, Francesco Fanelli – consentiranno di avere prodotti sempre più sicuri. L’unico metodo efficace per ottenere alimenti sani e tracciabili, infatti, è considerare la catena di produzione come un unico processo su cui intervenire: la sicurezza dei mangimi, la salute e il benessere animale, l’uso appropriato del farmaco veterinario e l’integrità dell’ambiente. Il nostro obiettivo strategico è quello di garantire e tutelare la salute pubblica. Con l’adozione di un protocollo unico operativo – ha concluso Fanelli – saranno garantite sul territorio regionale misure sanitarie più mirate al fine di rendere più efficaci gli interventi e i controlli, in quanto puntiamo ad acquisire e mantenere la qualifica di territorio ufficialmente indenne da brucellosi bovina, bufalina e ovi-caprina”.
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