Per il coordinatore dell’opposizione in Provincia, Aurelio Pace, “l’Apof-il, con tutto ciò che le gravita attorno, non riesce proprio a vivere un giorno sereno. A dimostrazione ennesima di come la Provincia di Potenza non abbia capacità gestionale e senso di responsabilità, c’è l’affidamento politico dei ruoli che di fatto ha annullato quello di controllo dell’opposizione. Passi il taglio, imposto dalla legge, del direttivo Apof-IL per il concetto di razionalizzazione della spesa e passi anche, in virtù di una mera scelta politica, la riduzione da uno a tre dei revisori dei conti. Si accetti che l’uno sia stato dimezzato e l’altro letteralmente falciato, nonostante mai come ora l’Agenzia per la formazione abbia bisogno di timonieri capaci di tirare la struttura fuori dalle secche”. Ma per Pace, “è inammissibile che entrambi gli organismi siano stati affidati a uomini espressione della maggioranza, relegando l’opposizione al ruolo sterile di porta bandiera e che oggi anche il vice-presidente, secondo una precisa lottizzazione delle istituzioni, sia stato scippato dalla maggioranza alla consuetudine dell’Ente e al buon senso. Così, per chiedere lumi scrive ai due presidenti.
Chi amministra la Provincia di Potenza dimostra di non possedere il senso delle istituzioni, quando elegge a presidente dell’Apof-IL un componente dell’Italia dei valori e vicepresidente un esponente della maggioranza, lasciando un ruolo marginale e per nulla incidente all’opposizione. Stessa cosa valga per l’unico revisore dei conti, comunque, in capo all’esecutivo.
Non può e non deve essere questa la ‘ratio’ nella scelta delle postazioni che, così gestita, non consente l’esercizio delle prerogative specifiche, ma soprattutto non concede una gestione equilibrata. L’opposizione che rappresento non sente la necessità d’essere visibile per mera forma, piuttosto è costretta a denunciare la lottizzazione politica che dimezza le speranze dell’Apof-IL di superare le numerose difficoltà.
Questo, chiude Pace, dovrebbe essere il momento in cui la politica da il meglio di sé, concentrandosi sulla risoluzione dei problemi in Apof-IL e non quello in cui per soddisfare i suoi peggiori istinti di potere, costringe un partito come l’Italia dei valori a lasciare a casa tutte le sue buone prassi. I lavoratori precari in Agenzia ne avrebbero fatto volentieri a meno”.
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