Il capogruppo dell’Idv in Consiglio regionale per far fronte ai danni dell’alluvione serve un percorso politico – istituzionale che consenta l’utilizzo di tutte le risorse finanziarie
“Sullo stato della concertazione Regione – Governo per l’alluvione nel Metapontino va fatta chiarezza senza nascondere nulla agli agricoltori e ai cittadini ed individuando con altrettanta chiarezza e, aggiungo tempestività, adempimenti, provvedimenti ed atti che spettano al Governo e quelli che spettano alla Regione”. E’ quanto sostiene il capogruppo di Idv in Consiglio regionale Nicola Benedetto precisando che “solo attraverso un percorso politico – istituzionale che consenta l’utilizzo di tutte le risorse finanziarie (nazionali, comunitarie e regionali) è possibile garantire il ristoro dei danni e la ripresa produttiva”.
“Nei giorni scorsi – afferma l’esponente politico – ho denunciato che il ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali, Saverio Romano, ha firmato in data 28 giugno il decreto col quale è stato dichiarato lo stato di calamità naturale per alcuni comuni di Abruzzo, Puglia e Lombardia colpiti dalle violente alluvioni di marzo, consentendo l’attivazione dei contributi assicurati dal Fondo di solidarietà nazionale previsto dal decreto legislativo 29 marzo 2004 n. 102. Rilevo che la mia denuncia è stata lasciata cadere percorrendo un’altra strada che è quella di ottenere dallo stesso ministro Romano l’autorizzazione affinché il cofinanziamento regionale possa non definirsi spesa da rendicontare al patto di stabilità così come previsto dal nuovo Decreto Sviluppo per le Regioni ‘virtuose’”.
“Non capisco perché – dice ancora Benedetto – si debba rinunciare a rivendicare prima i soldi del Fondo di solidarietà nazionale e comunque fondi dallo Stato e accontentarsi dell’autorizzazione, per bontà del ministro Romani e magari di Tremonti, a mettere sul piatto soldi nostri, di fatto cedendo al ricatto del Governo. Quanto alla proposta del collega Luca Braia del Pd, con il quale abbiamo costruito un’intesa con la proposta di mozione unitaria in Consiglio regionale, di utilizzare l’assestamento al bilancio 2011 per aprire quello che Braia chiama un ‘varco finanziario’, insieme a quella di dirottare il 30% delle risorse come 'una tantum' alle aziende colpite, mi trovano perfettamente d’accordo al punto che più che un ‘varco’ io parlerei di una ‘galleria’ per un consistente travaso da altri capitoli di spesa, facendo scelte rigorose ed oculate che non possono limitarsi a ripianare il buco della sanità”.