Scelte in linea con l’impegno di creare le condizioni per accompagnare e sostenere i processi di trasformazione da una condizione congiunturale difficile ad una in cui si possano innescare processi virtuosi di crescita occupazionale
Rimodulare le risorse residue del Po Fse con la prospettiva concreta di creare nuovi posti di lavoro entro il 2014. E’ la manovra finanziaria che il governo regionale sta mettendo in campo, sbloccando fondi pari a 29 milioni di euro a valere sul Fondo Sociale europeo 2007-2013 che saranno utilizzati per nuove politiche attive del lavoro presentata oggi in una conferenza stampa dagli assessori alla Formazione, Roberto Falotico, e alle Attività produttive, Marcello Pittella. Se per un verso si è tenuto conto delle sollecitazioni venute dalle parti economiche e sociali, il pacchetto non è, però, la sommatoria di bisogni ma una sintesi organica che punta ad attivare alla fine dell’attuale ciclo di programmazione europea azioni fattibili, di veloce realizzazione e che siano particolarmente incentrate sulle fasce più deboli del mondo produttivo.
Il pacchetto, in sintesi, nasce dall’esigenza di operare delle scelte in linea con l’impegno di creare le condizioni per accompagnare e sostenere i processi di trasformazione da una condizione congiunturale difficile ad una in cui si possano innescare processi virtuosi di crescita occupazionale, sostenendo direttamente il sistema sociale ed economico-produttivo e puntando, in parallelo, alla realizzazione di una economia della conoscenza, in linea con le indicazioni strategiche europee.
La copertura economica sarà garantita con una modifica, possibile, del Piano finanziario del Po Fse, rafforzando la dotazione degli Assi I Adattabilità, II Occupabilità e III Inclusione Sociale attraverso la rimodulazione delle risorse dell’Asse IV Capitale Umano.
Poco più di 16 milioni di euro, il 60 per cento dei fondi impegnati, sono concentrati sul tema occupazione con interventi per dare risposte ai giovani, ma guardando anche a chi per vari motivi è fuori dal mondo del lavoro: gli ultratrentenni, i lavoratori in mobilità in deroga, le categorie più svantaggiate. Una parte del “pacchetto” nasce da un bilancio degli interventi che hanno prodotto effetti positivi. Di qui la scelta di far scorrere le graduatorie di Avvisi pubblici ancora in corso, quali la “Sperimentazione dell’Apprendistato professionalizzante”, la quale si prevede uno scorrimento della graduatoria fino al raggiungimento dell’importo di 11 milioni di euro di cui 5 stanziati nella manovra, incentivando l’assunzione di ulteriori 300 unità. Così come con il credito d’imposta sarà possibile con un milione e mezzo di euro assumere altri cento lavoratori, mentre un nuovo avviso sostenuto con 4 milioni di euro sarà destinato prioritariamente ai lavoratori in mobilità in deroga con la possibilità di finanziare 400 inserimenti lavorativi.
Semaforo verde anche per la prosecuzione dell’Avviso “Un ponte per l’occupazione”: 4.160.000 euro per una platea potenziale di circa 410 corsisti a cui a fine percorso sarà dato un bonus di dieci mila euro sotto forma di incentivo per l’assunzione in azienda o per finanziare l’apertura di microimprese.
Un capitolo a parte è l’inserimento dei disabili nel mondo del lavoro: a tale scopo, insieme a un voucher per la partecipazione ai corsi contenuti nel Catalogo è previsto un bonus per l’assunzione di disabili nelle aziende che hanno il cosiddetto “obbligo di copertura” dando priorità a coloro che hanno partecipato alle work esperience finanziate dalla Regione con fondi propri o comunitari.
Ma non mancano nel pacchetto gli interventi che puntano a valorizzare le risorse del territorio come le azioni per la formazione degli addetti dell’industria dell’automotive e del petrolio in Val d’Agri. Per la formazione di addetti nell’industria petrolifera, la Regione mette a disposizione 700 mila euro, riservandosi nell’ambito del protocollo d’intesa sottoscritto tra Regione, Eni, parti sociali e datoriali di stabilire le necessità lavorative e implementare i profili professionali, attingendo nel territorio lucano. Attraverso lo strumento del Ponte per l’occupazione sono state formate 44 figure professionali che già possono essere utilizzate dalle aziende del petrolio e dell’indotto. Anche la ricerca e l’alta formazione sono sostenute dalla manovra, che finanzia borse di studio per la partecipazione a progetti di ricerca presentati dall’Università della Basilicata e dai principali centri lucani in settori strategici tra cui l’energia, la mobilità, le agro tecnologie, prevedendo la ricerca applicata presso le aziende.
Altre misure incentivano, infine, la formazione di figure professionali idonee a intercettare rilevanti risorse naturali e quelle per operatori socio-sanitari specializzati nell’assistenza alla terza età.
Con un fondo di 4.300.000 euro, infine, si garantirà un anno di formazione e lavoro a circa 200 precari della scuola.
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