SINDACATI, PRECARI: NO ALLE DISCRIMINAZIONI

“La Regione deve dirci con chiarezza se intende risolvere la questione dei precari mettendo definitivamente fine al balletto delle responsabilità”. Questo il messaggio uscito dall'ultima assemblea dei lavoratori, convocata da Cgil, Cisl e Uil, che si è tenuta ieri a Potenza per discutere della grave situazione riguardante i lavoratori precari attualmente collocati presso i vari dipartimenti della Regione Basilicata. Si è discusso del lungo percorso che ha visto le organizzazioni sindacali chiedere a più riprese una definitiva risoluzione della vertenza attraverso regole di selezione certe e trasparenti, evidenziando come “questo sia l'unico strumento di vera garanzia per tutti, anche per coloro che aspirano a concorrere per un'opportunità lavorativa presso la Regione Basilicata”.

“Non esiste una vera regolamentazione del mondo atipico presso la Regione”, è stato detto nel corso dell'assemblea, “per cui si continuano a registrare continue discriminazioni tra precari e precari, in molti casi garantendone alcuni ed escludendone altri, senza criteri di selezione chiari e trasparenti, così come accaduto per i circa 70 lavoratori precari attualmente collocati pressi i dipartimenti del massimo ente regionale”. Questi lavoratori denunciano “la pratica del doversi sottomettere al potente di turno per essere in alcuni casi garantiti ed in altri discriminati”. Così “mentre si garantiscono a circa 32 lavoratori precari con un contratto sulla nuova programmazione dei fondi comunitari e la possibilità di proroga senza che nessuno di loro abbia svolto alcuna selezione, per altri 70 non c'è risposta, né alcuna certezza di prospettiva”.

I sindacati, che hanno chiesto un incontro urgente al presidente della giunta regione De Filippo, parlano di “grossa discriminazione che deve essere risolta in tempi rapidi, facendo valere una volta per tutte il principio della trasparenza per tutti. Secondo Cgil, Cisl e Uil “è giunto il momento che la politica si assuma le sue responsabilità, sia in tema di trasparenza, che in tema di costi, evitando, così come è accaduto presso il dipartimento formazione, che, a fronte di un servizio gestito dal personale precario, si decide di affidare all'esterno quello stesso servizio quadruplicando i costi”.
(bas – 04)

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