La Funzione Pubblica Cgil di Potenza esprime – in una nota a firma del segretario Angelo Summa – “la propria soddisfazione in merito alla sentenza n. 960 del 9 aprile 2010 emessa dal Tribunale di Potenza, con cui si conferma la piena legittimità dei provvedimenti varati dalla Amministrazione del Comune di Potenza, in relazione alla rotazione degli incarichi dirigenziali, rigettando l’impugnativa avanzata a suo tempo dal Comandante della Polizia Municipale”.
“Nella sentenza – prosegue Summa – il giudice conferma che il principio della rotazione degli incarichi vale anche per il responsabile della Polizia Municipale, alla pari degli altri dirigenti, nonostante il varo della legge regionale sulla polizia locale con cui si afferma l’inamovibilità della figura del comandante, avendo il giudice ribadito la non retroattività della norma che troverà applicazione solo per il personale che sarà assunto dopo la sua entrata in vigore”.
“Ora che “giustizia” è fatta, – sottolinea il rappresentante sindacale di categoria – è’ tempo che l’Amministrazione Comunale riprenda il cammino del rinnovamento e della riorganizzazione. E’ ora tempo che si diano forti e coraggiosi segnali di discontinuità rispetto al presente e continuità rispetto alle scelte non compiute del passato.
L’esito del concluso lungo contenzioso, più volte abusato per giustificare l’inerzia rispetto al diffuso malessere, dimostra che quelle scelte iniziali ci davano ragione. Siamo stati i primi a portare avanti una riflessione critica e costruttiva esponendoci in prima linea contro una gestione devastante della Polizia Municipale.
In considerazione della sentenza, a questo punto, è doveroso da parte dell’Amministrazione Comunale bloccare ogni discussione relativa alle questioni marginali come quelle contenute nello stralcio al regolamento della Polizia Municipale, in attesa di riprendere una discussione complessiva sulla riorganizzazione.
Per la Funzione Pubblica Cgil – conlcude Summa – la riorganizzazione della Polizia Municipale è questione centrale e non più rinviabile per avviare una nuova fase di ammodernamento e rinnovamento del settore, a partire dalla grave carenza di organico e da una necessaria ridefinizione dei compiti e delle funzioni”.
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