“Il suicidio di un operaio cassaintegrato della Renopress, arrivato in Emilia Romagna dalla Basilicata per lavoro con tanta speranza per il suo futuro, ci addolora profondamente. Un suicidio che – come riferiscono i giornali emiliani di oggi – è maturato in un clima di paura di non farcela ad arrivare a fine mese, tanto più che come accade per numerosi cassaintegrati di tutte le regioni italiane, nonostante un recente accordo al Ministero del Lavoro per la proroga della cig, c’è sempre da aspettare prima di ricevere i soldi”. E’ quanto dichiarato da Carmine Vaccaro, segretario generale regionale della Uil Basilicata. “Lo sanno bene i circa 2 mila lavoratori lucani in attesa da gennaio dell’indennità di cig e a favore dei quali il 15 aprile scorso abbiamo sottoscritto l’intesa con la Regione sulla proroga degli ammortizzatori in deroga. Solo ieri l’altro nel riferire dei nuovi allarmanti dati della cig a marzo abbiamo di nuovo chiesto tempi rapidi per l’erogazione delle indennità ed un adeguamento della stessa perché 800 euro al mese sono un’elemosina specie per chi ha più figli da mantenere”. Aggiunge Vaccaro: “I lavoratori che beneficiano degli ammortizzatori sociali non possono vivere con l’ansia di non farcela per le spese quotidiane della famiglia. E’ per questo che il nostro dolore è ancora più lacerante perché uno dei tanti cittadini lucani ha abbandonato il suo paese per conoscere finalmente la dignità del lavoro, quella dignità che gli è stata strappata dopo pochi anni nei quali ha costruito gli affetti di una famiglia. E non si dica che il sindacato non ha messo in guardia sugli effetti psicologi della perdita del lavoro. Lo abbiamo fatto soprattutto quando le proteste degli operai hanno assunto aspetti estremi e di pericolo della vita degli stessi e continueremo a farlo perché si diano serenità e certezza di diritti ai tanti cassaintegrati”.
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