MORESCHI (UGL) SU SOPPRESSIONE CORPO FORESTALE DELLO STATO

punti apici 24.10.2016 ore 12:58
AGR
AGR “La riforma della Pubblica Amministrazione, inserita nel decreto Madia, ha previsto la soppressione del Corpo Forestale dello Stato con la relativa militarizzazione degli agenti e dei ruoli tecnici che scaturirebbe dall’assorbimento nell’Arma dei Carabinieri.

La militarizzazione coatta, “violenta” se si considera il modo con cui è stata calata soprattutto alle colleghe donne, non può passare inosservata”. Lo afferma, in un comunicato stampa, Daniele Moreschi, segretario regionale Ugl della Basilicata.

“La predisposizione legislativa che ridurrebbe il tutto ad un grande bluff, a discapito del territorio e dei cittadini lucani è la previsione che il personale attuale, una volta raggiunti i requisiti pensionistici non sarà sostituito da soggetti in possesso della stessa formazione specifica e le attuali funzioni del Corpo Forestale dello Stato saranno assorbite da altre FFPP e Amministrazioni non coordinate tra loro.

Se ciò accadesse – scrive Moreschi - lo scadimento dell’efficacia del servizio attualmente svolto dal Corpo Forestale dello Stato costituirebbe pericolo di grave ed irreparabile danno in tutti gli ambiti nei quali il Corpo opera.

Il 25 ottobre 2016, alle ore 15.00, presso la sala “Cecilia” in Tito (PZ),

le organizzazioni sindacali del CfS, incontreranno tutto il personale, unitamente alle segreterie nazionali ed al legale incaricato di intraprendere le azioni legali contro un provvedimento legislativo che contiene forti elementi di anticostituzionalità.

Ci aspettiamo dalla politica lucana e dal Presidente della Giunta, un’azione seria, condivisa e consapevole, avente come fine quello di tutelare tutti i cittadini ed il nostro territorio rispetto alla unilaterale ed illegittima decisione del Governo nazionale. Come? promuovendo ricorso per conflitto di attribuzione tra i poteri dello Stato e delle Regioni avanti alla Corte Costituzionale entro il termine di 60 giorni dalla pubblicazione avvenuta il 12 settembre 2016 ossia entro il 11 novembre 2016 (art. 39 L. n. 87/1953).

Che sia ben chiaro, noi non siamo contro la riforma delle forze di polizia, abbiamo presentato alle commissioni del senato una proposta, ma purtroppo nessuna apertura. Ecco perché alla luce di quanto “muove” la politica italiana, noi chiediamo che al centro della politica venga collocato la persona, nelle sue vesti di lavoratore, di padre, di madre e di figlio, chiediamo che si discuta della famiglia, della scuola, della sicurezza, di agricoltura, vorremo ripartire e rifondare un mondo che purtroppo sentiamo non appartenerci più”.

bas04

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