COLDIRETTI SU DECRETO DEMATERIALIZZAZIONE REGISTRI VITIVINICOLO
27.03.2015
ore 13:09
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AGR
Il Ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina ha firmato il decreto attuativo del provvedimento “Campolibero” relativo alla dematerializzazione dei registri di carico e scarico nel settore vitivinicolo, misura che porterà all’eliminazione di circa 65 mila registri cartacei, semplificando il lavoro quotidiano di tante aziende.
Per il Ministero, il decreto rappresenta un ulteriore tassello del grande progetto di taglio della burocrazia inutile, anche grazie al piano “agricoltura 2.0”, che fa parte dell’agenda della crescita digitale italiana.
Secondo il Presidente Provinciale della Coldiretti di Potenza Teodoro Palermo “si tratta di un provvedimento che va nella direzione che da tempo noi indichiamo, e già un anno fa, in occasione del Vinitaly, avevamo denunciato l’eccessivo carico di burocrazia del settore”.
Infatti già un anno fa la Coldiretti lamentava il problema che dal vigneto alla bottiglia è necessario adempiere a più di 70 pratiche che coinvolgono 20 diversi soggetti che richiedono almeno 100 giornate di lavoro per ogni impresa vitivinicola per soddisfare le 4000 pagine di normativa che regolamentano il settore.
“E’ stato forte l’impulso che in tal senso ha dato la nostra Organizzazione” ha affermato il Presidente Regionale della Coldiretti di Basilicata nonché membro di Giunta Nazionale dell’Organizzazione Piergiorgio Quarto. “Questo non è altro che un primo passo, anche se importante, verso la sburocratizzazione del settore, evitando la vidimazione preventiva, senza più obbligo di stampe periodiche, con la possibile consultazione a distanza, e con verifiche da parte degli organi di controllo non necessariamente in azienda, riducendo così i costi”.
Il Ministero precisa che la dematerializzazione dei registri sarà però obbligatoria solo a partire dal 1 gennaio 2016, e per chi ha già una contabilità informatica in azienda, i termini per registrare le operazioni sono fissati in 30 giorni. Ulteriori semplificazioni sono previste per i produttori sotto i 1.000 ettolitri annui, per esempio attraverso registrazioni cumulate durante il periodo vendemmiale.
BAS 05
Per il Ministero, il decreto rappresenta un ulteriore tassello del grande progetto di taglio della burocrazia inutile, anche grazie al piano “agricoltura 2.0”, che fa parte dell’agenda della crescita digitale italiana.
Secondo il Presidente Provinciale della Coldiretti di Potenza Teodoro Palermo “si tratta di un provvedimento che va nella direzione che da tempo noi indichiamo, e già un anno fa, in occasione del Vinitaly, avevamo denunciato l’eccessivo carico di burocrazia del settore”.
Infatti già un anno fa la Coldiretti lamentava il problema che dal vigneto alla bottiglia è necessario adempiere a più di 70 pratiche che coinvolgono 20 diversi soggetti che richiedono almeno 100 giornate di lavoro per ogni impresa vitivinicola per soddisfare le 4000 pagine di normativa che regolamentano il settore.
“E’ stato forte l’impulso che in tal senso ha dato la nostra Organizzazione” ha affermato il Presidente Regionale della Coldiretti di Basilicata nonché membro di Giunta Nazionale dell’Organizzazione Piergiorgio Quarto. “Questo non è altro che un primo passo, anche se importante, verso la sburocratizzazione del settore, evitando la vidimazione preventiva, senza più obbligo di stampe periodiche, con la possibile consultazione a distanza, e con verifiche da parte degli organi di controllo non necessariamente in azienda, riducendo così i costi”.
Il Ministero precisa che la dematerializzazione dei registri sarà però obbligatoria solo a partire dal 1 gennaio 2016, e per chi ha già una contabilità informatica in azienda, i termini per registrare le operazioni sono fissati in 30 giorni. Ulteriori semplificazioni sono previste per i produttori sotto i 1.000 ettolitri annui, per esempio attraverso registrazioni cumulate durante il periodo vendemmiale.
BAS 05
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