ARPAB, PER I LABORATORI DI ANALISI INIZIA FASE DI ACCREDITAMENTO
17.10.2017
ore 17:07
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AGR
I tecnici Arpab sono impegnati in queste settimane a seguire il corso “Validazione dei metodi secondo la UNI EN ISO CEI/IEC 17025” per l’accreditamento dei laboratori dell’Agenzia.
Il corso, organizzato in collaborazione con il centro Nazionale per la Rete dei Laboratori Nazionali dell’ Ispra, è il risultato dell’accordo tra Arpab, Regione Basilicata, Istituto Superiore per la Protezione e Ricerca Ambientale e Ministero dell’Ambiente nell’ambito della formazione.
Inoltre, con la legge n.132/2016 che istituisce il Sistema a Rete per la Protezione dell’Ambiente (SNPA) e messo a punto da ciascun Arpa o APPA sarà consentito lo scambio tra expertise e know how tra i colleghi afferenti le ventidue Agenzie regionali.
“È proprio grazie alla legge n. 132/2016, ha esordito il Direttore Generale di Arpab Edmondo Iannicelli nel salutare i colleghi dell’ Ispra nel corso della seconda giornata formativa, che possiamo favorire d’ora in avanti la cooperazione su temi di interesse comune ricorrendo alla collaborazione e all’expertise tra operatori della rete del Sistema Nazionale della Protezione Ambientale”.
“È importante che tutte le Istituzioni facciano capo all’SNPA, ha continuato il direttore Iannicelli, come organismo che oltre a fondere in una nuova identità le singole componenti del preesistente Sistema, esprime il proprio parere vincolante sui provvedimenti del Governo di natura tecnica in materia ambientale.”
“Purtroppo, ha sottolineato il Direttore Iannicelli, il legislatore è in forte ritardo con le richieste che provengono proprio da chi lavora in ambito ambientale.”
A titolo di esempio il contratto della Sanità, che nasce per essere applicato ai servizi riferiti alla protezione della salute umana per gli ospedali e per le ASL, è stato esteso alle ARPA solo in ragione della provenienza del primo nucleo di personale trasferito ma oggi i compiti di tutela dell’Ambiente, esercitati dalle ARPA, sono chiaramente diversi da quelli dei vecchi Presidi di Prevenzione e ben più ampi.
“Basti pensare che la Basilicata è interessata dalla presenza di grandi multinazionali tra cui Eni, Total e Fiat su cui insistono le attività di monitoraggio ambientale dell’Arpa e quindi anche la logica del finanziamento rapportato al fondo
sanitario regionale è riduttiva.”
Per il rilancio dell’Agenzia, proprio in termini di miglioramento e potenziamento del sistema di controllo, monitoraggio e protezione dell'ambiente in Basilicata, il Direttore Generale ha illustrato ai presenti il piano industriale “Masterplan” che proprio nei giorni scorsi in occasione della “Summer School” di Cagliari di Assoarpa ha ricevuto notevoli plausi e apprezzamento.
“Si tratta di un piano industriale unico nel suo genere, ha ribadito il Direttore Generale Iannicelli, innovativo, perché parte da esigenze concrete, finanziato da fondi europei e destinato a raggiungere gli output fissati.
Il Masterplan costituisce lo sforzo per rimuovere le inefficienze accumulate negli anni e promuovere il protagonismo degli operatori Arpab nell’attuazione dello sviluppo sostenibile attraverso le proprie funzioni pubbliche di sorveglianza e tutela dell’ambiente e della salute del popolo lucano”.
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Il corso, organizzato in collaborazione con il centro Nazionale per la Rete dei Laboratori Nazionali dell’ Ispra, è il risultato dell’accordo tra Arpab, Regione Basilicata, Istituto Superiore per la Protezione e Ricerca Ambientale e Ministero dell’Ambiente nell’ambito della formazione.
Inoltre, con la legge n.132/2016 che istituisce il Sistema a Rete per la Protezione dell’Ambiente (SNPA) e messo a punto da ciascun Arpa o APPA sarà consentito lo scambio tra expertise e know how tra i colleghi afferenti le ventidue Agenzie regionali.
“È proprio grazie alla legge n. 132/2016, ha esordito il Direttore Generale di Arpab Edmondo Iannicelli nel salutare i colleghi dell’ Ispra nel corso della seconda giornata formativa, che possiamo favorire d’ora in avanti la cooperazione su temi di interesse comune ricorrendo alla collaborazione e all’expertise tra operatori della rete del Sistema Nazionale della Protezione Ambientale”.
“È importante che tutte le Istituzioni facciano capo all’SNPA, ha continuato il direttore Iannicelli, come organismo che oltre a fondere in una nuova identità le singole componenti del preesistente Sistema, esprime il proprio parere vincolante sui provvedimenti del Governo di natura tecnica in materia ambientale.”
“Purtroppo, ha sottolineato il Direttore Iannicelli, il legislatore è in forte ritardo con le richieste che provengono proprio da chi lavora in ambito ambientale.”
A titolo di esempio il contratto della Sanità, che nasce per essere applicato ai servizi riferiti alla protezione della salute umana per gli ospedali e per le ASL, è stato esteso alle ARPA solo in ragione della provenienza del primo nucleo di personale trasferito ma oggi i compiti di tutela dell’Ambiente, esercitati dalle ARPA, sono chiaramente diversi da quelli dei vecchi Presidi di Prevenzione e ben più ampi.
“Basti pensare che la Basilicata è interessata dalla presenza di grandi multinazionali tra cui Eni, Total e Fiat su cui insistono le attività di monitoraggio ambientale dell’Arpa e quindi anche la logica del finanziamento rapportato al fondo
sanitario regionale è riduttiva.”
Per il rilancio dell’Agenzia, proprio in termini di miglioramento e potenziamento del sistema di controllo, monitoraggio e protezione dell'ambiente in Basilicata, il Direttore Generale ha illustrato ai presenti il piano industriale “Masterplan” che proprio nei giorni scorsi in occasione della “Summer School” di Cagliari di Assoarpa ha ricevuto notevoli plausi e apprezzamento.
“Si tratta di un piano industriale unico nel suo genere, ha ribadito il Direttore Generale Iannicelli, innovativo, perché parte da esigenze concrete, finanziato da fondi europei e destinato a raggiungere gli output fissati.
Il Masterplan costituisce lo sforzo per rimuovere le inefficienze accumulate negli anni e promuovere il protagonismo degli operatori Arpab nell’attuazione dello sviluppo sostenibile attraverso le proprie funzioni pubbliche di sorveglianza e tutela dell’ambiente e della salute del popolo lucano”.
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