L’Apof-Il sia veramente utile ed efficace per il raggiungimento dei fini per i quali è stata creata; si continui e si porti decisamente avanti quell’opera già avviata di riordino contabile, amministrativo ed organizzativo e di razionalizzazione della spesa e dei costi; definire rapporti di chiara e proficua cooperazione con la Regione Basilicata; rispondere ai veri bisogni nella specificità dei territori, mettendo fine alla formazione sotto qualunque forma erogata dall’Agenzia come “mera area di parcheggio” per i giovani e come vantaggiosa più per i formatori che per gli allievi. Sono queste le quattro condizioni principali espresse dal capogruppo di IdV in Consiglio Provinciale, Vittorio Prinzi, per il rilancio dell’Apof-Il.
Per fare tutto ciò – sottolinea il capogruppo di Idv – bisogna continuare sulla strada della razionalizzazione della spesa, di strumenti e mezzi a disposizione, come già hanno dimostrato i nuovi amministratori dell’Agenzia. Il punto centrale per noi è partire dalla convinzione che l’Agenzia di formazione in house, istituita dalla Provincia, sia veramente utile ed efficace per il raggiungimento dei fini per i quali è stata creata. Se si dovesse verificare che così non è, non saremo proprio noi dell’Idv che oggi esprimiamo la presidenza del CdA a fare le barricate e a difendere a spada tratta questo l’Ente, forse anche perché non siamo ancora riusciti ad innamorarcene, tanto da volerlo sposare a tutti i costi e per giunta in un momento nel quale si potrebbe pensare a rapporti più favorevoli tra Apof-il, Provincia e Regione, data la titolarità della formazione regionale in capo ad un assessore appartenente alla stessa forza politica del Presidente Laguardia. Inoltre, un rilancio dell’Apof-il, è possibile solo sulla base di rapporti di chiara e proficua cooperazione con la Regione Basilicata. E ciò richiede la piena applicazione e la modifica della L.R. 33/2003, nella quale si stabiliscano compiti, deleghe e risorse finanziarie per l’Agenzia da parte della Regione ai fini dell’espletamento delle attività formative e del raggiungimento degli obiettivi di carattere sociale ed occupazionale. Non possiamo nascondere che molte delle criticità in cui versa e si dibatte l’Apof-il sono determinate dall’incertezza e dalla fragilità di accordi interistituzionali Regione-Provincia, che non consentono di programmare e di guardare con serenità al futuro. Anche la Regione deve pronunziarsi in modo chiaro e definitivo sulle strategie da attuare in campo formativo e di conseguenza sul trasferimento di competenze e risorse alla Provincia.
Infine, la “mission” da perseguire è quella di rispondere ai veri bisogni nella specificità dei territori. Sarò forse noioso e ripetitivo nel riferirmi all’area del petrolio, ma qui non si muove niente, nonostante ci sia un’attesa e una richiesta di formazione specifica, con profili professionali ben identificati. E’ mai possibile che non riusciamo a rispondervi per creare opportunità di occupazione per i nostri giovani nel campo della ricerca e della coltivazione degli idrocarburi, prima che sia troppo tardi e per evitare che arrivi manodopera qualificata da altre località, spesso da fuori regione?
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