Il vicepresidente del Consiglio regionale rinnova l’invito alle forze politiche a sostenere la richiesta
“La conferma della valutazione Aa3 di affidabilità della Regione Basilicata da parte dell’agenzia di rating Moody’s da attribuirsi quasi esclusivamente alla performance che la Basilicata registra grazie alla flessibilità fiscale addizionale offerta dai proventi dell’estrazione petrolifera rafforza l'appello che ho rivolto nei giorni scorsi a parlamentari lucani e consiglieri regionali tutti ad accelerare il confronto con i ministri Tremonti e Romani, e il lavoro del Parlamento per l’incremento delle royalties sul petrolio e il gas” .
E' quanto sostiene il vice presidente del Consiglio regionale Antonio Autilio (Idv), ribadendo inoltre “la necessità di riconvocare il tavolo negoziale con l’Eni e le altre compagnie petrolifere per l’aggiornamento dell’Intesa di Programma. Rinnovo pertanto l'invito al presidente De Filippo a proseguire il lavoro svolto in tal senso in sede di Conferenza Stato – Regioni e le forze politiche regionali e nazionali, i parlamentari lucani a sostenere questa richiesta, quale segnale innanzitutto di attenzione per la Basilicata in questa delicata fase di emergenza sociale e in particolare per le comunità locali del comprensorio petrolifero alle prese con i noti problemi di convivenza con le attività di estrazione e ricerca di idrocarburi”.
Secondo Autilio, inoltre, “non va sottovalutata l'indicazione che proviene dalla società di rating sui rischi per un’attesa riduzione delle entrate provenienti dalle royalties, dovuta a minori estrazioni nel 2010 e a un peggioramento del rapporto di cambio euro/dollaro. Ciò significa che se non riusciamo a far avanzare il confronto tra Regioni e Governo sul federalismo fiscale, non fermandoci al decreto sullo sconto carburante con benefici assai modesti per gli automobilisti lucani ma ottenendo già nel 2011 l'incremento delle royalties riconosciute sinora sino ad almeno il 30% dovremo fare i conti con minori entrate per tutti e non certo secondari impieghi a cui oggi ricorriamo. Quindi anche per le comunità locali della Val d'Agri e del Sauro si prevede un futuro a partire dal 2011 non certo roseo”.