Busicchio: il gemellaggio con Betlemme, oltre a valorizzare i meriti e le capacità di coloro che svolgono questo importante mestiere, intende unire culture, civiltà e religioni diverse, che si intersecano e si scambiano in unico messaggio universale, quello della pace
“La comunità di San Costantino Albanese partecipa al significativo progetto denominato ‘Pane Nostro’, un gemellaggio che si concretizza nei primi giorni del mese di marzo, precisamente tra i forni lucani e quelli di Betlemme. Il progetto si ispira ad un idea dello scrittore serbo croato Predrag Matvejevic. Il pane, rappresenta propriamente un simbolo di pace, di speranza e soprattutto di condivisione di bisogni tra i popoli”. Lo rende noto Rosamaria Busicchio, sindaco di San Costantino Albanese,
‘Pane nostro’ – prosegue il comunicato – “è sostenuto da autorevoli rappresentanze istituzionali lucane ed europee e si svolge a Betlemme che in ebraico significa proprio città del pane. Un percorso che, solcando le vie del Mediterraneo intende creare un vero e proprio ponte con l’Europa per concludersi sul ponte di Monstar, in Bosnia, simbolo di una convivenza interetnica. Il gemellaggio tra i panificatori, oltre a valorizzare i meriti e le capacità di coloro che svolgono questo importante mestiere, intende unire culture, civiltà e religioni diverse, che si intersecano e si scambiano in unico messaggio universale, quello della pace. La piccola comunità di San Costantino Albanese aderisce al progetto con la presenza a Betlemme della propria tra l’altro, unica panificatrice donna lucana, Nunzia Larocca, che da molti anni e con grande professionalità svolge nella nostra comunità questa importante attività. Un lavoro che implica particolare sacrificio e che richiede grande abilità, che è essenziale ed indispensabile così come il pane, che si eleva in maniera introspettiva nelle finalità del progetto ad anello di congiunzione tra i popoli nel nome della pace. Il cugliaccio (in arberisht Kulaçi) è un pane tipico della tradizione gastronomica arbëreshe di San Costantino Albanese. Sin dal XVI secolo, la preparazione di questo pane è legata alle cerimonie nuziali e alle festività pasquali, ed è connotata da un forte simbolismo religioso, che agisce sulla costruzione e sul mantenimento dell’etnicità arbëreshe".
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