Discussione aperta sul programma comunitario che sostiene formazione e lavoro dei giovani. Anche lucani
In merito al programma Youth Guarantee, promosso dal Consiglio dell’Unione europea e facendo seguito al tavolo preparatorio in Regione, Cgil, Cisl e Uil ricordano come “nel corso di questo primo tavolo di confronto le parti sociali hanno evidenziato tutte le criticità relative all'impianto che dovrebbe garantire la buona riuscita del programma Garanzia per i Giovani. Per il sindacato lucano questo programma dovrà rappresentare una vera e propria rivoluzione delle azioni attuate finora con i fondi comunitari per sostenere l'occupazione giovanile”.
A parere dei sindacati “le politiche attive realizzate nel periodo 2009-2013, più che collocare i beneficiari delle misure di politica attiva del lavoro, si sono rivelate un ricco banchetto per il sistema regionale della formazione professionale privata, determinando in pratica un ampio parcheggio in attività di accompagnamento al lavoro che hanno avuto scarsi riscontri in termini occupazionali nonostante le ingenti risorse spese. Il programma Youth Guarantee fa proprie le sperimentazioni avviate da qualche anno in Svezia, Finlandia, Austria e Olanda, dove sono state lanciate pratiche divenute best practice di coordinamento tra sistemi educativi e servizi per l'impiego, storicamente in quei paesi il primo canale di accesso al mercato del lavoro per i giovani ed elemento centrale e strategico per la buona riuscita del programma comunitario, al contrario di quanto è avvenuto e avviene in Italia e in particolare nel Mezzogiorno e ancor più in Basilicata, dove la rete dei centri per l'impiego ha funzionato poco e male, intermediando una quota insignificante dell'incrocio tra domanda e offerta di lavoro”.
“Ma nel nostro paese non si parte dall'anno zero. In alcune realtà, come il Veneto e la Toscana – ricordano i sindacati – è stato varato un piano integrato per l'occupazione giovanile che si ispira esplicitamente ai modelli del Nord Europa e che sostiene i giovani non solo nella fase di transizione scuola-lavoro ma anche in quella verso l'età adulta. Buone prassi a cui anche la Basilicata dovrà ispirarsi giacché la Youth Guarantee richiede di definire i servizi minimi da erogare e quelli opzionali rendendo operativo il sistema continuo di monitoraggio dei centri per l'impiego, una buona occasione per ridare necessaria vitalità anche all'osservatorio regionale del lavoro, rimasto sostanzialmente sulla carta e soprattutto isolato da quel concetto di rete che deve essere il vero cuore del monitoraggio e della valutazione dell'efficacia degli interventi di politiche attive del lavoro”.
bas 07