Il capogruppo di Pdl-Fi, Michele Napoli e il consigliere Paolo Castelluccio hanno illustrato ai giornalisti il Masterplan di Forza Italia
“Un nuovo modello di sviluppo della Basilicata è possibile”. Così il capogruppo di Pdl-Fi in Consiglio regionale, Michele Napoli nell’illustrare alla stampa, attraverso numerose slide, il Masterplan di Forza Italia, un documento di pianificazione strategica che incide sugli elementi di maggiore criticità del contesto economico e sociale della Basilicata.<br /><br />Riferendosi al documento di Masterplan esposto dal presidente Pittella (“una mera elencazione di interventi ed opere senza l’indicazione di priorità su cui puntare, quasi una somma ragionieristica dei fondi Ue derivanti dal prossimo sessennio”) per Napoli occorre “ invertire la rotta e ritornare al protagonismo della politica, assumendosi la responsabilità delle scelte di programmazione, così come chiede il Governo. Scelte che se non sono correttamente ponderate e supportate sotto il profilo finanziario determinano effetti involutivi piuttosto che di sviluppo”.<br /><br />Napoli entrando nel merito ha posto l’accento sugli elementi di criticità del programma economico di Governo. “Con i bandi Pia (Piani integrati di aiuto) Pittella – ha spiegato – guarda ai grandi gruppi industriali riproponendo un modello di sviluppo, quello dei sussidi alle imprese, privo di effetti migliorativi per il sistema produttivo lucano che è diametralmente opposto alla Basilicata che vogliamo noi. La conferma delle debolezze – ha proseguito – vengono dai dati Movimpresa sulla demografia delle nostre aziende: il saldo tra natimortalità nell’ultimo trimestre 2015 è positivo per sole 65 unità a fronte di un saldo nazionale di più 20mila unità”. Napoli con la proiezione della slide della “classica” vendita della Fontana di Trevi del celebre film di Totò, ha quindi fornito alcuni esempi di quella che ha definito la “politica del prendi i soldi e fuggi”: EcoSuPower Atella; Lucana Calzature Maratea; Filatura Valle di Vitalba; Stardrtela Sant’Angelo Le Fratte; Daramic di Tito.<br /><br />Il capogruppo di Pdl-Fi ha, quindi, indicato la strada da seguire: “Non più sussidi alle imprese ma destiniamo quelle risorse per incentivare l’adesione delle aziende lucane ai contratti di rete (attualmente solo lo 0,28% delle aziende lucane aderisce ad un contratto di rete). Per la crescita di un territorio – ha aggiunto – è essenziale l’aggregazione delle imprese al fine di superare la dimensione ridotta delle stesse affinché siano più competitive. Bisogna, poi, guardare attentamente alla struttura del nostro sistema produttivo e favorire i piccoli imprenditori che intendono promuovere un’idea di crescita nei settori del manifatturiero, dell’edilizia, della ristorazione, dei servizi per la persona, della sanità e dell’assistenza sociale e arginare la moria delle aziende artigiane (meno 1055 unità tra il 2009 e il 2014). Prevedere, dunque, contributi in parte a fondo perduto e in parte come prestiti rimborsabili a tasso agevolato per chi intraprende una nuova attività con investimenti tra 20mila e 200mila euro. “. Tra le altre soluzioni individuate “la diminuzione della pressione fiscale sul sistema produttivo con la riduzione dell’Irap, la collaborazione fra centri di ricerca ed imprese e la creazione di centri di competenza o distretti tecnologici. Strumenti utili per vincere la sfida della competitività e per attrarre gli investimenti.<br /><br />Per il capogruppo di Fi “due sono i grandi assenti dal Masterplan del Governo regionale: l’Università e la sanità”. Di qui le proposte: “ rilanciare il ruolo dell’ateneo lucano quale fondamentale strumento di valorizzazione del capitale umano; superare il dato fortemente negativo che vede solo il 24% degli studenti lucani iscriversi all’Unibas; istituire nuovi corsi di laurea (ingegneria mineraria e scienze gastronomiche); una maggiore mobilità dei ricercatori e dei professori universitari; incremento della collaborazione con gli altri atenei; elevazione della qualità della didattica reclutando gli insegnanti migliori; destinare una parte del 3% delle royalties del petrolio ad un fondo per finanziare i percorsi di studio per i giovani più meritevoli e la nascita di start-up innovative (sinora solo 30 in Basilicata)”.<br /><br />Per la sanità Napoli ha evidenziato che “secondo l’ultima rilevazione sui LEA (livelli essenziali di assistenza) la Basilicata è relegato al 12esimo posto tra le Regioni (nel 2011 era settima) e che il tasso di emigrazione sanitaria è al 28,3% con una spesa al 2014 di 39 milioni di euro, mentre i tempi di attesa delle prestazioni sanitarie sono preoccupanti (da 31 giorni per un intervento di angioplastica coronarica ai 331 giorni per una risonanza magnetica osteoarticolare). Il gruppo di Fi – ha concluso - ha da tempo indicato le soluzioni attraverso la mozione ‘sanità by night’ che prevede di tenere aperti i laboratori delle strutture sanitarie anche la sera e nei giorni festivi, rilanciando il fascicolo sanitario elettronico”. <br /><br />Castelluccio ha ribadito il giudizio fortemente critico sul disegno di programmazione di Pittella sottolineando che anche le scelte fortemente attese dalla Città di Matera e dal Materano non trovano la considerazione e l’attenzione dovute.<br />