Coldiretti Basilicata accoglie con soddisfazione la presa di posizione del presidente della Giunta regionale, Marcello Pittella, relativa alle problematiche agricole lucane, in particolare ai ritardi dei sostegni comunitari, ma non ritiene opportuno manifestare a Roma per il solo obiettivo di evidenziare uno stato di disagio. È quanto si legge in un comunicato stampa a firma di Coldiretti Basilicata.
Nella nostra regione i problemi sono tanti. Sono a rischio circa 8 milioni di euro per i ritardi nella gestione dei premi comunitari. L'Agenzia per le erogazioni in agricoltura (Agea) ha senza alcun dubbio delle responsabilità, ma prima ancora bisogna risolvere i problemi già esistenti. Migliaia di pratiche – continua la nota – sono bloccate dall’Ufficio erogazioni comunitarie in agricoltura di Basilicata per anomalie lo stesso ente non riesce a risolvere. Tantomeno gli stessi uffici non sanno dare indicazioni operative su come andare avanti. Solo per fare degli esempi, ci sono circa 500 pratiche di biologico del 2016 che non risultano pagate. Le numerose anomalie riguardano i cambi beneficiari sulle domande, altre l’errato utilizzo del codice pratica. Si è calcolato poi che circa 1000 domande di biologico dalla prima annualità in poi – è riportato nel testo del comunicato – subiranno una decurtazione del premio in quanto le superfici eleggibili a seguito a refresh 2017 sono diminuite. Senza dimenticare le circa mille domande della misura 13 relativa all’indennità compensativa attualmente bloccate sia per anomalie sulle superfici, sia per problematiche legate alla durata dei titoli di conduzione. Solo quando tutte le vertenze locali saranno risolte, Coldiretti sarà pronta e disponibile a protestare e manifestare al fianco del governatore lucano.
Confidiamo nell'attenzione che il presidente Pittella ha deciso di porre sui problemi che stanno attagliando in questo momento il settore agricolo- conclude – ma non possiamo nascondere la testa sotto la sabbia, manifestare a Roma per i ritardi Agea è giusto, ma prima bisogna essere immacolati in casa propria”.