“La Regione Basilicata è fortemente impegnata nell’obiettivo di assicurare ai cittadini un accesso equo, di qualità e sostenibile alle prestazioni riabilitative, attraverso le strutture riconducibili all’articolo 26 della Legge 833/1978”.
Lo ha dichiarato l’assessore alla Salute, Politiche per la Persona e PNRR, Cosimo Latronico, sottolineando come sia fondamentale aprire un confronto costruttivo con gli attori del settore: “Per questo motivo, il prossimo 26 maggio abbiamo convocato formalmente l’associazione Famiglia Futura, che ha rappresentato le esigenze delle strutture riabilitative coinvolte. L’incontro sarà l’occasione per avviare un confronto tecnico approfondito sulle criticità emerse e per valutare insieme le possibili soluzioni, nella consapevolezza dell’importante ruolo che queste strutture svolgono sul territorio”.
Latronico ha poi ricordato che, per il 2024, la normativa regionale prevede uno stanziamento di circa 30 milioni di euro per finanziare le attività riabilitative svolte dalle strutture presenti in tutta la Basilicata. “La Regione – ha aggiunto – riconosce e sostiene anche una parte delle prestazioni erogate oltre il budget programmato, nei limiti delle risorse disponibili, tenendo conto della specificità dell’assistenza offerta e dell’elevata domanda di questo tipo di servizi”.
Per rispondere in modo efficace a questa crescente domanda, è in corso un lavoro congiunto con le Aziende Sanitarie Territoriali, finalizzato alla definizione di un modello organizzativo che rispecchi i bisogni reali dei territori e sia fondato su principi di equità, qualità, appropriatezza e sostenibilità economica.
“In un momento particolarmente delicato per la sanità pubblica – ha concluso l’assessore – stiamo affrontando con serietà e responsabilità la questione legata all’articolo 26, mettendo al centro la dignità delle persone e il valore del lavoro svolto dalle strutture accreditate. Il nostro obiettivo è costruire, insieme, un sistema più moderno ed equo, capace di ascoltare le esigenze dei territori e dei professionisti”.