Per l’esponente del Pdl in Consiglio regionale “non si tratta semplicemente di fornire letti sicuri e pasti caldi ma bisogna garantire una buona integrazione, sia pur temporanea, di un popolo alla ricerca di una diversa possibilità di vita”
“Nell’ambito del piano approntato dal governo nazionale per far fronte all’ondata di immigrati provenienti dal nord-Africa, anche la Basilicata ha dato la sua disponibilità all’accoglienza.
Un atto sentito e doveroso che interesserà tutte le regioni italiane e che dovrà necessariamente avere un coordinamento tanto nazionale quanto regionale. E’evidente che la disponibilità ad utilizzare la struttura dell’ex caserma ‘Lucania’, indicata dall’assessore alla Sanità come sito probabile per l’accoglienza, pone alcune questioni non secondarie rispetto alla futura organizzazione”. Lo sostiene il consigliere regionale e comunale del Pdl, Michele Napoli per il quale “la necessità di regolamentare i flussi migratori deve necessariamente essere di pertinenza europea ma, considerando l’attuale stato di emergenza vissuto a Lampedusa, è necessario che tutte le regioni si attivino per sollevare l’isola da un carico eccessivo e non più sostenibile”.
A parere del consigliere del Popolo della Libertà “le responsabilità che vedranno coinvolta la regione Basilicata riguardano soprattutto l’organizzazione del sito che dovrà ospitare gli immigrati e il ruolo che la Regione deve avere nel contesto nazionale per attuare quelle azioni necessarie a risolvere la questione immigrazione. Il sito della caserma ‘Lucania’ sembra idoneo come area ma pone sicuramente una serie di problemi concernenti la gestione complessiva del ‘campo’”. “Sarà fondamentale, a nostro avviso – afferma Napoli – stabilire sia un limite massimo, non superabile di accoglienza, sia i tempi di permanenza. La questione è molto delicata perché non si tratta semplicemente di fornire un letto sicuro e un pasto caldo ma bisogna garantire il buon funzionamento di una integrazione, sia pur temporanea, di un popolo di immigrati alla ricerca di una diversa possibilità di vita.
Il rischio che si corre è che, come accade di frequente in Basilicata, si viva di improvvisazione, senza aver adeguatamente previsto e organizzato un sistema capace di far funzionare la macchina in maniera adeguata, sia pure per fronteggiare la semplice emergenza”.
“La Basilicata è terra di accoglienza e, nonostante la sua povertà economica, ha sempre saputo esprimere una solidarietà che va oltre le semplici parole. Non bisogna però correre il rischio di tendere una mano senza pensare a cosa si nasconde dietro quella solidarietà. Occorre, perciò – conclude Napoli – prepararsi ad avere le carte in regola per poter gestire una situazione certamente non facile. I nostri amministratori, regionali e comunali che siano, devono attivare necessariamente tutti i canali per evitare che le situazioni degenerino per prepararsi alla convivenza civile, cercando di prevenire quelle situazioni di pericolo a cui potrebbe essere esposta la comunità potentina”.