Il presidente del Gruppo Idv sottolinea “l’esigenza di giustizia anche per i lavoratori di Pisticci esposti, per anni, all’amianto e che rivendicano il riconoscimento di diritti violati, primo fra tutti quello della tutela della salute”
“Anche se c’è una differenza, non certamente marginale, tra l’attività che si è svolta per lunghissimi anni a Casale Monferrato, dove era insediato il gruppo industriale Eternit, rispetto all’attività dello stabilimento di Pisticci scalo ex Enichem che usava le fibre di amianto per coibentazione di locali ed immobili, la sentenza emessa nei confronti dei titolari del gruppo Eternit riapre una ferita non ancora rimarginata in Valbasento che è rappresentata principalmente dalla necessità di accelerare il piano di bonifica dalla presenza del ‘cimitero chimico’ lasciatoci in eredità dall’Eni e anche dall’amianto”. E’ quanto sostiene il presidente del Gruppo Idv alla Regione, Nicola Benedetto sottolineando “l’esigenza prioritaria di giustizia anche per i lavoratori di Pisticci esposti, per anni, all’amianto che hanno costituito un Comitato per rivendicare il riconoscimento di diritti violati, primo fra tutti quello della tutela della salute e quindi il riconoscimento della malattia professionale”.
“Il presidente del Comitato, Mario Murgia – continua Benedetto – fa bene a ricordare l’alto numero di malattie accertate tra i lavoratori della Valbasento correlate con l’amianto. Non a caso dal 2009 è attivo un protocollo di sorveglianza sanitaria a cui collaborano il Dipartimento sanitario regionale e la Medicina del lavoro di Matera. Ritengo perciò necessario un nuovo impegno degli assessori Martorano (Sanità), Pittella (Attività Produttive) e Mazzocco (Ambiente), ciascuno per la propria responsabilità istituzionale per garantire il massimo sostegno al Comitato e per l’opera di bonfica della Valbasento. Il pPresidente De Filippo dal canto suo dovrebbe richiamare l’Eni alle proprie responsabilità”.
Secondo Benedetto “l’emergenza amianto persiste. Ne è prova l’operazione del primo febbraio scorso dei carabinieri di Pisticci che hanno riferito alla magistratura in relazione allo stoccaggio di rifiuti pericolosi, verosimilmente ‘amianto’, presenti in due aree del territorio pisticcese. Nelle due aree aventi un’estensione di circa 200 mq ricadenti nella zona industriale del comparto della Valbasento di Pisticci, i militari del locale Comando Stazione hanno posto sotto sequestro numerosi fogli, verosimilmente, come già detto, in amianto, ed altri ricoperti di catrame, accatastati e lasciati in stato di abbandono. In proposito anche l’Arpab dovrebbe incrementare l’attività di controllo”.