Anziani e infanzia, Napoli (Pdl): è sempre emergenza sociale

“Siamo di fronte ad un ennesimo caso di penalizzazione della popolazione lucana che dall’uscita della Regione dall’ Obiettivo convergenza, solo ed esclusivamente per indicatori statistici imposti dall’Ue, non ha di certo ottenuto benefici e vantaggi”

Il capogruppo del Pdl in Consiglio regionale, Michele Napoli, in riferimento al programma di misure ed azioni destinate a infanzia e anziani presentato oggi a Roma dal viceministro Filippo Bubbico che esclude la Basilicata, dicendosi certo che &ldquo;il ministro Angelino Alfano, che dirige il Ministero al quale il Governo ha delegato l&rsquo;attuazione del Piano, sapr&agrave; farsene carico&rdquo;, sottolinea come &ldquo;l&rsquo;auspicio &egrave; che il Piano d&#39;azione per la coesione che, con un finanziamento complessivo di 730 milioni di euro provenienti dai fondi europei, consentir&agrave; alle quattro regioni comprese nell&rsquo; &#39;Obiettivo convergenza&#39; (Campania, Calabria, Puglia e Sicilia) di ampliare e migliorare i servizi di cura all&#39;infanzia ed agli anziani non autosufficienti, possa estendersi anche a regioni come la Basilicata, dove la condizione quotidiana di disagio di bambini ed anziani rappresenta un&rsquo;emergenza sociale&rdquo;.<br /><br />&ldquo;La strategia che contraddistingue il programma, secondo le linee guida del Ministero &ndash; evidenzia Napoli – &egrave; quella di mettere in campo un intervento aggiuntivo rispetto alle risorse gi&agrave; disponibili per cui i beneficiari naturali del programma sono i Comuni, quali soggetti responsabili dell&rsquo;erogazione dei servizi di cura sul territorio, che potranno avere accesso alle risorse, una volta soddisfatti i requisiti organizzativi e progettuali richiesti dai piani territoriali di riparto. L&rsquo;obiettivo &egrave; quello di potenziare l&rsquo;offerta dei servizi all&rsquo;infanzia (0-3 anni) ed agli anziani non autosufficienti (over 65), riducendo l&rsquo;attuale divario di offerta rispetto al resto del Paese. Purtroppo &ndash; dice Napoli &ndash; siamo di fronte ad un ennesimo caso di penalizzazione della popolazione lucana che dall&rsquo;uscita della Regione dall&rsquo; &lsquo;Obiettivo convergenza&rsquo;, solo ed esclusivamente per indicatori statistici imposti dall&rsquo;Ue, non ha certamente ottenuto benefici e vantaggi. Come testimoniano, infatti, tutti gli indicatori socio-economici, il benessere sociale &egrave; un traguardo ancora lontano, soprattutto, per le categorie pi&ugrave; deboli, tra le quali anziani e pensionati e i residenti nei piccoli Comuni&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Tutto ci&ograve; &ndash; continua il capogruppo Pdl – mentre la Giunta regionale &egrave; alle prese attraverso l&rsquo;Assestamento di Bilancio 2013 ancora con politiche assistenziali come quelle riferite al Programma COPAS che si limita ad elargire un&rsquo;indennit&agrave; di sopravvivenza a 2.200 lucani in stato di povert&agrave; senza, per&ograve;, affrontare i problemi centrali della dignit&agrave; della persona calpestata dallo stato di bisogno e quello principale del lavoro, unico strumento per il superamento del disagio sociale. Da noi inoltre &ndash; sostiene Napoli &ndash; &egrave; necessario riflettere sui risultati dei programmi POIS che, di fatto, hanno solo polverizzato le risorse finanziarie disponibili senza affrontare adeguatamente i bisogni di servizi di cura per gli anziani e socioeducativi per l&#39;infanzia come per l&rsquo;esperienza delle Borse Lavoro, anch&rsquo;essa segnata da assistenzialismo puro&rdquo;.<br />&nbsp;&nbsp;

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