“Oggi più che mai è necessario attuare un piano nazionale cerealicolo attraverso cui qualificare sempre più la nostra produzione e consentire, rendendo vantaggioso, ai trasformatori, di acquistare un prodotto che sia 100% italiano”
“Esprimo grande soddisfazione per la visione strategica e le proposte concrete che cominceranno ad essere messe in campo già dai prossimi giorni, frutto dei lavori del tavolo nazionale della filiera cerealicola convocato dal Ministro Martina e dello sforzo fatto anche dalla commissione agricoltura della conferenza delle Regioni per far fronte alla crisi e al crollo dei prezzi del grano delle ultime settimane e salvaguardare gli agricoltori, valorizzando il grano 100% italiano.”
Lo comunica l’assessore alle Politiche agricole e forestali Luca Braia.
“Dieci milioni di euro al fondo cerealicolo, creazione della Cun (Commissione unica nazionale) per il grano duro; 70 milioni di euro (a cui si sono aggiunti altri 8 milioni di euro dalla modifica introdotta oggi dalla Conferenza delle Regioni) all'anno fino al 2020 di aiuti accoppiati europei Pac per il frumento duro (oltre 500 milioni investiti); rafforzamento dei contratti di filiera; marchio unico volontario per grano e prodotti trasformati per certificare la qualità ed il made in Italy; sperimentazione di un nuovo strumento assicurativo che si attiverà in presenza di prezzi troppo bassi e sotto la soglia del costo di produzione.
Oggi più che mai è necessario attuare un piano nazionale cerealicolo attraverso cui qualificare sempre più la nostra produzione e consentire, rendendo vantaggioso, ai trasformatori, di acquistare un prodotto che sia 100% italiano. Il fondo cerealicolo, che dovrà incrementarsi sino a 20 milioni di euro nei prossimi giorni, consentirà di finanziare le filiere nazionali e sostenere gli investimenti infrastrutturali per i sistemi di lavorazione e stoccaggio che sono necessari per valorizzare il grano di qualità certificata, senza essere obbligati a venderlo nei periodi non convenienti.
I nuovi contratti di filiera saranno favoriti e verrà finalmente istituito un marchio unico per grano e prodotti trasformati che non solo comunicherà in maniera identitaria la provenienza geografica, ma anche tutta la qualità proveniente dalla nostra terra.
E’ emersa la necessità di istituire una Commissione Unica Nazionale (Cun) grano duro per dare risposta alla necessità di maggiore trasparenza ed uniformità in Italia nella formazione del prezzo del grano. Si conferma il budget dedicato al frumento negli aiuti accoppiati e, infine, si sperimenteranno strumenti assicurativi attraverso i quali provare ad arginare i rischi dei danni causati dalle oscillazioni di mercato.
Sono convinto che l’approccio di filiera, che la strategia mette in campo perché si possa raggiungere in tempi brevi l’obiettivo di salvaguardare gli agricoltori dal crollo dei prezzi e contrastare allo stesso tempo l’abbandono delle colture a causa dei costi di produzione troppo alti, sia quello da perseguire. Il nostro grano e la produzione cerealicola italiana devono riprendere il primato di qualità sia sul panorama nazionale che su quello internazionale. La Basilicata – conclude l’Assessore Luca Braia – con più di 117mila ettari coltivati a grano duro e una produzione stimata di circa 29.000 tonnellate l’anno, vede oggi a chiusura del bando per l’agricoltura biologica del PSR 2014-2020 un aumento del 125% delle richieste di aiuto per il settore cerealicolo. Un segnale importante della volontà dei nostri produttori di grano di proseguire nel lavoro di miglioramento della qualità, della tracciabilità, della sicurezza che dobbiamo assolutamente continuare a sostenere.
Nei prossimi giorni convocheremo un tavolo della cerealicoltura regionale per confrontarci sugli effetti potenziali delle iniziative del Ministro, raccontare quello che abbiamo già messo in campo come il sostegno al biologico e raccontare che quanto partirà sin da subito come sostegno all'integrato per la coltivazione dei cereali con pratica su sodo o minime lavorazioni e i bandi PSR Basilicata 2014-2020 di prossima emissione, come il sostegno alle filiere di settore e il recupero funzionale dei centri di stoccaggio esistenti nella nostra regione e spesso inutilizzati”.
Bas 05