Per il consigliere regionale del Pd “vi sono nodi irrisolti che vanno velocemente sciolti se si vuole realizzare realmente l’opera”
“Dopo il sopralluogo di fine giugno scorso, al quale avevano partecipato Regione, Unibas, direzione lavori e impresa appaltatrice, sembrava che i lavori di riconversione dell'ex Ospedale di Matera in sede dell'Università e fulcro del Campus materano fossero entrati in una fase di rapida e certa esecuzione. Invece, a distanza di poco più di un mese, dobbiamo costatare che il cantiere non solo è chiuso, ma si può dire che concretamente ed effettivamente non sia stato mai aperto e avviato”. A sostenerlo il consigliere regionale del Pd, Vincenzo Santochirico sottolineando che “il cronoprogramma presentato in occasione del sopralluogo, che avevo voluto rendere noto per consentirne pubblicamente il controllo, deve ritenersi già saltato”.
“I previsti lavori di demolizione – prosegue Santochirico – dopo un iniziale avvio, sono stati interrotti e quelli di consolidamento, da eseguire a partire da agosto, non sono cominciati e sicuramente non lo saranno in questo mese e, temiamo, nemmeno in quelli immediatamente successivi. Abbiamo richiamato nelle settimane scorse, informalmente, l'attenzione del governo regionale e dell'Università di Basilicata, che ascoltano e condividono la consapevolezza dell'importanza strategica di questa infrastruttura culturale. Ma proprio tale rilevanza ci obbliga a rimettere la questione sotto i fari dell'opinione pubblica e a segnalare che il livello di allarme torna ad essere alto. Abbiamo la sensazione che vi siano nodi irrisolti che vanno velocemente sciolti se si vuole realizzare realmente l’opera. Non si può sottacere che dalla stipula del contratto di appalto sia trascorso più di una anno e sicuramente nel tempo trascorso non è stato fatto quello che si sarebbe dovuto fare”. “In occasione del sopralluogo di giugno – ricorda l’esponente del Pd – si era convenuto che se ne sarebbe effettuato un altro a settembre. Il governo regionale dovrà anticipare i tempi e comunque acquisire celermente tutti gli elementi che servano ad avere conoscenza piena dei problemi esistenti e ricercare le soluzioni per rimuoverli, tanto più che per l'inizio di settembre è previsto l'esame delle offerte per la realizzazione dello studentato nell'altro plesso dell'ex ospedale”.
A parere di Santochirico “se gli investimenti da lungo tempo programmati e avviati nel campo dell’infrastrutturazione culturale, e di quella universitaria in particolare come nel caso di specie, non si realizzano, né nei tempi previsti e nemmeno in quelli supplementari, vengono vanificati anche gli ulteriori accordi che concentrano risorse e progetti in questa direzione, che abbiamo positivamente salutato nei giorni scorsi. E la dichiarata ambizione a ridefinire e rilanciare il ruolo di città culturale, persino in ambito europeo – conclude il consigliere – corre il rischio di diventare sempre più un refrain buono per ogni occasione e operazione”.