“Nei giorni scorsi la stampa ha dato risalto ad un’inchiesta contabile riguardante la presunta irregolarità di alcune somme erogate ai Medici di Continuità Assistenziale (ex Guardia Medica) della Regione Basilicata e previste dal vigente Accordo Integrativo Regionale di categoria”.
“Nel dichiarare pieno rispetto ed assoluta fiducia nell’operato della magistratura contabile che sta conducendo le indagini, la Cisl Medici – si legge nella nota dell’organizzazione sindacale – ritiene opportuno rappresentare alcune proprie considerazioni rispetto alle indennità contestate, ancorchè previste da una contrattazione regionale, non fosse altro per contribuire a fare chiarezza rispetto ad alcune questioni di merito, in modo da evitare che nell’opinione comune si possano far strada frettolosi e deviati giudizi nei confronti di un servizio tanto efficiente quanto disagiato e troppo spesso bistrattato.
Con l’Accordo Integrativo Regionale per la disciplina dei rapporti con i Medici di Medicina Generale, sottoscritto nel 2008 a seguito di un lungo e costruttivo confronto negoziale tra parte sindacale e parte pubblica, sono state riconosciute ai Medici della C.A. della Regione Basilicata alcune indennità aggiuntive a fronte dei particolari disagi e rischi a cui detti professionisti sono costantemente esposti durante l’espletamento dei propri turni di servizio.
I presìdi di Continuità Assistenziale sono il più delle volte allocati in zone periferiche ed isolate, dove il Medico (donna o uomo che sia) si trova ad essere da solo per l’intero periodo del suo servizio e a dover rispondere prontamente a qualsiasi chiamata/accesso a qualunque ora del giorno e della notte avvenga, senza alcun ausilio in termini di protezione e/o di sicurezza. Non si possono dimenticare le numerose aggressioni che i Medici di CA, anche nella nostra regione, hanno subìto negli ultimi anni, così come i numerosi infortuni che avvengono durante l’espletamento del servizio proprio per tipologia dell’attività svolta che richiede continui spostamenti sul territorio.
Infatti, il servizio di Continuità Assistenziale è per sua natura prettamente territoriale, e ciò comporta che il professionista si debba spostare continuamente, nell’ambito della sua competenza territoriale, utilizzando a tal fine la propria autovettura. E’ vero che la disponibilità del proprio automezzo trova già un ristoro nel rimborso forfettario previsto dall’Accordo Collettivo Nazionale e che è pari al costo di un litro di benzina verde per ciascuna ora di servizio prestato, ma è altrettanto vero che le condizioni viarie e quelle orogeografiche della nostra regione sono particolarmente difficili e disagiate, per cui l’usura a cui i mezzi sono esposti non è di certo paragonabile a quella che si verifica in altre zone del territorio nazionale che hanno infrastrutture e condizioni logistiche tali da rendere la mobilità più agevole. Ed è proprio questa specificità territoriale e infrastrutturale della Basilicata che ha portato le parti a negoziare un incremento di 0,50 €/ora di servizio per “l’usura macchina”.
Infine, è noto come la popolazione pediatrica della Regione Basilicata sia tra le più basse d’Italia e ciò comporta che l’organizzazione della Pediatria di libera scelta sia disegnata su ambiti di competenza territoriale piuttosto estesi, con ambulatori di assistenza pediatrica che non sono presenti in tutti i Comuni; inoltre, a differenza di altre realtà, in Basilicata non esiste una Guardia Medica Pediatrica feriale notturna, prefestiva e festiva. Da qui la ricaduta sulla Continuità Assistenziale del carico della prima risposta alle esigenze/urgenze di tale particolare utenza, con livelli di esposizione medico-legale sicuramente aumentati a causa dell’assenza di una competenza specialistica in materia. E per colmare tale carenza e rendere la propria risposta professionale competente e di qualità, i Medici della CA vanno costantemente alla ricerca di corsi di formazione specifica che frequentano con oneri a proprio carico.
E’ alla luce di tali considerazioni che deve essere letta ed interpretata l’indennità pediatrica, la quale, pertanto, non è da intendersi come voce remunerativa di ciascuna eventuale prestazione effettuata, ma, più in generale, come equo riconoscimento economico di una competenza professionale aggiuntiva richiesta ai Medici della C.A., non tralasciando il fatto che un tale investimento ha tra i suoi obiettivi anche quello di limitare gli accessi impropri ai Pronto Soccorso.
Fermo restando che ciascun compenso incentivante va erogato solo a chi effettivamente svolge la funzione per cui lo stesso è stato negoziato, la Cisl si dichiara pronta – conclude la nota – a tutelare i propri iscritti rispetto a qualsivoglia iniziativa di recupero che le Aziende Sanitarie della Regione Basilicata dovessero mettere in atto rispetto a somme che sono state regolarmente percepite”.
bas04