“Siamo all’inizio della stagione invernale, di norma caratterizzata da forti precipitazioni, in assenza di opportune misure, che abbiamo richiesto già da tre anni a questa parte, ci troveremo ancora una volta a dover affrontare, in caso di piogge, l’emergenza derivante dal forte disagio procurato dalla fuoriuscita di liquami fognari, che regolarmente invadono gli appartamenti situati al piano terra degli immobili di rione Malvaccaro”: questa la “forte e preoccupata” denuncia formulata dal presidente del gruppo misto in consiglio comunale, Antonio Pesarini. Lo stesso consigliere, evidenzia che “l’urgenza del problema è già stata segnalata in una missiva inviata all’Acquedotto lucano, lettera mandata per conoscenza anche al Comune e all’Asp, con gli uffici di quest’ultima struttura che nella risposta hanno confermato l’esistenza della grave problematica, a fronte del silenzio degli altri Enti. L’Asp ha potuto verificare, quanto poi messo per iscritto, attraverso un sopralluogo condotto insieme ai cittadini che avevano prodotto l’istanza. Si è avuta conferma dell’anomalia nel funzionamento dell’impianto fognario, a mio parere determinata dalla confluenza nello stesso di altre condutture che servono immobili posti a monte del quartiere e sorti successivamente rispetto alla realizzazione dei 354 alloggi di Malvaccaro e delle relative urbanizzazioni. A seguito – prosegue Pesarini – di una mia ulteriore richiesta, Acquedotto Lucano ha effettuato una verifica della situazione nel mese di settembre, garantendo l’invio di una nota tecnica per rendermi edotto rispetto alla situazione e alle possibili soluzioni, comunicando le rispettive competenze da individuarsi tra lo stesso Acquedotto e il Comune. Nel caso in cui tali risposte non dovessero giungere nei prossimi giorni, mi vedrò costretto a presentare un’interrogazione in Consiglio comunale nel tentativo di portare finalmente a soluzione una problematica che riguarda diverse centinaia di famiglie. Non posso non evidenziare – conclude il capogruppo – che un Ente così grande e costoso per le tasche dei contribuenti, in tre anni non abbia avuto modo quantomeno di appurare di chi fosse la competenza dell’intervento da realizzare”.
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