Confcommercio su Giornata della legalità

"Tra il 2007 e il 2014 la percezione di sicurezza per la propria attività imprenditoriale è peggiorata (il 52% dei commercianti la pensa così contro una media nazionale del 47%), con incrementi significativi di abusivismo (59% dei commercianti è preoccupato) e della contraffazione (67%), con punte “allarmanti” per l’usura e tangenti negli appalti (33%). Sono i dati più significativi – si legge in una nota –  dell’indagine Confcommercio- Gfk Eurisko sui fenomeni criminali in Basilicata presentati oggi a Potenza in occasione della Giornata della Legalità che si è svolta presso la sede confederale in due fasi: il collegamento in diretta streaming da Roma con interventi del Presidente Confederale Carlo Sangalli e il Ministro dell’Interno Angelino Alfano e il dibattito in chiave territoriale con la partecipazione, tra gli altri, del presidente della Cciaa Pasquale Lamorte, del vice prefetto Rosa Maria Falasca, del commissario regionale anti-racket Egidio Basile.
Per restare ai risultati dell’indagine, solo il 18% degli operatori economici lucani dichiara di aver attivato azioni di protezione della propria impresa (contro il 50% della media nazionale) mentre il 63% indica tra le iniziative più efficaci per la sicurezza “più protezione da parte delle forze dell’ordine” e il 28% “più collaborazione” con le stesse forze dell’ordine. Un dato anomalo rispetto alla tendenza nazionale è quello che riguarda l’esperienza di taccheggio segnalata dal 67% dei commercianti contro una media nazionale del 55%, fenomeno che conferma ulteriormente le condizioni di povertà di famiglie e cittadini. Ancora, tra le problematiche principali del territorio il 46% lamenta la presenza di venditori abusivi.
La Giornata, caratterizzata dallo slogan “Legalità mi piace!” , ha mobilitato l'intero sistema associativo con la presenza di rappresentanti delle altre associazioni di categoria, a partire da Rete Imprese Italia Potenza rappresentata dal presidente Antonio Miele che ha rivolto un appello alle categorie di commercianti ed artigiani più esposti agli attacchi della criminalità a “superare definitivamente la visione di isola felice” lamentando la diffusione in particolare dell’abusivismo e riferendo di aver sollecitato un incontro specifico a Regione e Prefettura. E’ stata quindi il vice prefetto Falasca a ribadire “l’esigenza di azioni sinergiche” ricordando gli obiettivi contenuti nel protocollo quadro sulla legalità siglato nel 2011.
Il presidente di Confesercenti Prospero Cassino ha illustrato l’attività svolta da SOS Imprese con il rapporto biennale sulla criminalità evidenziando che “si registra l’aumento della liquidità della mafia e di pari passo la diminuzione del credito erogato dalle banche”.
Per Egidio Basile, commissario regionale anti-racket, la nuova legge regionale dovrà segnare lo strumento atteso per accrescere la cultura della prevenzione e le azioni di sostegno agli usurati. Basile ha quindi proposto l’istituzione di un Osservatorio regionale sul racket ed un Osservatorio Regionale sulla legalità. Significativa la disponibilità all’ascolto delle esigenze delle micro-imprese locali espressa dai dirigenti della Banca Monte Prumo del sistema credito cooperativo, l’ultima nata a Potenza.
L’obiettivo – sottolineato dai dirigenti di Confcommercio Angelo Lovallo e Marco Zipparri – è quello di fare rete ad ogni livello tra associazioni, istituzioni, banche, forze dell’ordine. Un concetto ripreso dal presidente della Cciaa Lamorte per il quale si tratta di costruire sul territorio una “rete di legittima difesa di piccole comunità” intesa come vigilanza ed iniziativa e dando attuazione ai progetti dello Sportello Legalità aperto in Prefettura a Potenza. Alla Confcommercio – ha aggiunto – il riconoscimento di aver riacceso l’attenzione sul problema e dello sforzo per una lettura dei fenomeni di illegalità confermando che i corpi intermedi e le confederazioni di categoria hanno un ruolo essenziale da svolgere per il bene del Paese.
Il presidente Confcommercio Fausto De Mare nel trarre le conclusioni della giornata di riflessione e dibattito ha sottolineato che l'illegalità altera il mercato e genera una concorrenza sleale che indebolisce il tessuto imprenditoriale sano. L'illegalità, – giorno dopo giorno, dalle piccole cose ai grandi reati -, genera quella incertezza che soffoca la libera iniziativa e la voglia di investire. Il messaggio finale: “bisogna opporsi, prioritariamente, ad una situazione che sottrae energie all'intero Paese. E bisogna farlo tutti insieme: imprese, consumatori e istituzioni pubbliche. E proprio allo Stato vogliamo dire che, poiché l'illegalità spesso si annida nella complessità, le imprese devono essere agevolate e non vessate dal fisco e dalla burocrazia, specie quando creano lavoro, reddito e benessere, ovvero ciò che negli altri Paesi è incentivato e premiato. Aiutiamole ad uscire da questo meccanismo perverso. E facciamolo presto e bene perché il tarlo dell'economia malata sta corrodendo inesorabilmente l'economia sana del Paese. Oggi è, dunque, arrivato il momento nel nostro Paese di guardare la legalità non come un "di più", come una “questione di ordine pubblico” ma come precondizione per la crescita e lo sviluppo, tanto più per uscire dalla crisi”.

BAS 05

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