Il Coordinamento di Associazioni e Cittadini di Pisticci, in Presidio permanente dal 20 novembre scorso, esprime amara delusione per l'esito del Consiglio regionale tenutosi ieri pomeriggio a Potenza. La delibera votata in serata dalla massima assise lucana non ha accolto le richieste dei circa 60 Consigli comunali, incluso quello di Pisticci, che si sono espressi nei giorni precedenti chiedendo al Governatore della Basilicata Marcello Pittella di impugnare immediatamente lo Sblocca Italia; richieste fatte proprie dalla manifestazione svoltasi ieri mattina nel capoluogo, alla quale il Coordinamento ha partecipato con una folta rappresentanza di più di 100 persone.
La comunità pisticcese ha rappresentato le istanze di un territorio che, oltre ad esser minacciato insieme a tutti gli altri Comuni da nuove richieste di trivellazione, già oggi subisce le conseguenze negative determinate dall'essere l'hub terminale della filiera petrolifera, ospitando le attività di trattamento e smaltimento delle acque reflue provenienti dalla Val d'Agri. E’ quanto si legge in una nota del Coordinamento di Associazioni e Cittadini di Pisticci in Presidio permanente. “La Valbasento è l'epicentro dell'inquinamento regionale”, ha affermato il rappresentante del Coordinamento, intervenuto al termine del corteo sul palchetto allestito nel piazzale accanto agli uffici della Regione, dove si sono alternati i portavoce dei numerosi movimenti e associazioni aderenti alla manifestazione. “Rigettiamo questo destino scritto sulle nostre teste e sul destino dei nostri figli e nipoti. Lo Sblocca Italia vuole sacrificare ottusamente tutto il territorio, vuole sacrificare il vero oro, rappresentato dall'acqua, dal paesaggio, dall'agricoltura, dal turismo e dalle persone. Non siamo quattro comitatini, né siamo reazionari e crepuscolari. Questa piazza è un'invocazione di futuro. Riteniamo, insieme a tutti i lucani scesi oggi in piazza, di essere nel giusto”.Insieme al Coordinamento, erano presenti a Potenza rappresentanze studentesche dell'Itas “G. Cerabona” di Marconia, del Liceo Classico “G. Fortunato” di Pisticci, dell'Istituto “F. Cassola” di Ferrandina e del Liceo Scientifico “M. Parisi” di Bernalda, che hanno deciso di aggregarsi alla protesta per testimoniare che anche i più giovani sono preoccupati dello scenario apertosi con la liberalizzazione e l'accentramento delle procedure autorizzative previste dal famoso decreto già convertito in legge.