"L’impegno solenne annunciato ieri dal sottosegretario Vicari di promuovere l’adozione del provvedimento per destinare i benefici del fondo costituito dalle produzioni petrolifere ai residenti in Val D’Agri è atteso alla prova dei fatti e soprattutto, per trasformarsi in “carta”, è atteso al passaggio delle forche caudine del Ministero dell’Economia retto dal “rigoroso” Padoan, sinora poco disponibile ad aprire la cassaforte di Stato". E’ il primo commento del Csail affidato al presidente Filippo Massaro per il quale "se abbiamo subito riorientate le “antenne di ascolto” sul Mise, dopo il vertice di ieri, che per la prima volta scrive in un comunicato di benefici ai residenti del comprensorio petrolifero, non possiamo ancora stare tranquilli. Si tratta di vedere su carta quanto resterà dei 130 milioni di euro da riservare, esclusivamente, alle comunità della Val d’Agri. L’accordo Pittella-Vicari già sottoscritto a marzo infatti ipoteca già gran parte della cifra tra social card, progetti-programmi di sviluppo economico, incentivi ad imprese, risparmio energetico, fondo a Province e Comunità, programmi di utilità sociale. Non vorremmo rientrare solo nel programma ambientale: l’articolo due dell’accordo prevede la costituzione di un gruppo di lavoro scientifico che dovrà valutare i parametri degli impianti produttivi lucani. Lo si farà all’interno del Cirm, la commissione per gli idrocarburi. Per il resto il riferimento è tutto al centro oli e alle fiammate. In questo caso bisognerà «approfondire le cause» dell’attivazione del sistema di sicurezza. Poi è previsto un esame delle «caratteristiche e dei quantitativi di gas emessi dai camini del centro oli con riferimento alla problematica delle emissioni odorigene». Infine «acquisire elementi di dettaglio in merito a tutti i rifiuti solidi e liquidi prodotti dagli impianti». Tutte questioni di massima importanza anche se non esaustive per il futuro della nostra zona. Il Csail ha sempre dato ampia disponibilità a farsi carico delle problematiche ed emergenze sociali dell’intera regione e quindi di tutti i lucani ovunque risiedano ma continuiamo a rivendicare un fondo specifico, chiaro e soprattutto consistente per la Val d’Agri. Altrimenti ancora una volta c’è il rischio di portare a casa un piatto di lenticchie e di lasciare l’ aragosta a Potenza. Tutto da chiarire – continua Massaro – è infine il riferimento del sottosegretario ai benefici previsti dallo Sblocca Italia, mi riferisco al 30% di IRES sulle produzioni aggiuntive”.
BAS 05