Per il consigliere del Partito democratico “è bene confrontarsi su come costruire il nuovo luogo di governance territoriale che dovrà essere snello e meno oneroso, mettendo a frutto le esperienze maturate”
"Che l'abrogazione della legge regionale n. 11, istitutiva delle Comunità Locali, ci consegna il problema di dover riorganizzare un nuovo luogo di confronto, di programmazione e decisione, che sia intermedio tra la Regione e l'Ente Provincia, credo sia evidente ed e' attorno a questo tema che dovrà svilupparsi il dibattito politico nei prossimi giorni. Ma che l'iniziativa del Governo regionale voglia indirizzare la governance territoriale verso un nuovo centralismo regionale o provinciale, ritengo sia smentito proprio dalla volontà di dare vita a quelle aree programma che graviteranno sui territori, al cui interno saranno proprio i sindaci ad assumere un ruolo centrale". Ne e' convinto il consigliere regionale del Pd, Giuseppe Dalessandro, che non condivide “l'asprezza che sta assumendo il confronto a causa di posizioni estreme che vengono espresse da varie forze politiche e anche all'interno dello stesso Partito democratico".
"Non mi pare – continua Dalessandro – che quando tre anni fa furono istituite le Comunità locali il percorso sia stato proprio agevole. Si sviluppò un confronto politico assimilabile a quello odierno e finanche il territorio non è che ne fosse troppo convinto. Oggi, invece, i territori e gli enti locali vengono chiamati ad assumere un ruolo ancora più incisivo proprio per le opportunità che potranno cogliere utilizzando le forme incentivanti e premianti previste per la gestione associata di funzioni e servizi. E' evidente – aggiunge il consigliere del Pd – che le difficoltà finanziarie impongono di pervenire ad una gestione associata dei servizi comunali, di qui la scommessa di una classe dirigente che dovrà mettersi in gioco e raccogliere la sfida della modernità. Per questo sono convinto che bisogna agevolare la costruzione delle condizioni migliori per sviluppare una maggiore capacita in termini finanziari, organizzativi e gestionali delle municipalità locali. Servirà ad assicurare un più adeguato livello di programmazione per dare risposte ai bisogni del territorio e nel contempo garantire una gestione più efficiente ed efficace delle funzioni e dei servizi pubblici essenziali che, a dire il vero risultano carenti”.
“Contribuire con rigore al contenimento della spesa e, allo stesso tempo, aumentare la produttività della macchina amministrativa è un dovere dal quale non ci possiamo sottrarre. Piuttosto – conclude Dalessandro – confrontiamoci su come costruire questo nuovo luogo di governance territoriale, che dovrà essere snello e meno oneroso e che potrà anche mettere a frutto le esperienze maturate da quella classe dirigente intermedia depositaria dei bisogni reali dei cittadini".