“La nostra interrogazione caduta nel dimenticatoio ha trovato riscontro dopo la notizia del commissariamento da parte del Governo per il mancato rispetto da parte della Regione della direttiva comunitaria sulla messa a norma dei sistemi fognari”
Il 5 agosto del 2015 il Movimento 5 Stelle di Basilicata, con l’interrogazione n. 9187/c a firma del consigliere Gianni Leggieri, ha chiesto alla Giunta regionale lumi sulla situazione dei bacini idrici e della falde nonché sul sistema di depurazione regionale. Lo ricorda lo stesso capogruppo del M5s, specificando che “nel richiamare un articolo pubblicato sul giornale on line Basilicata24 e uno studio dell’Istituto di ricerca per la protezione idrogeologica del Cnr di Bari, con l’interrogazione si evidenziava come la pratica di smaltire le acque reflue nel reticolo idrografico della Regione rendeva i fiumi possibili vettori di inquinamento. Partendo da questi semplici dati si evidenziava quindi la necessita di un sistema di depuratori (reflui civili e industriali) e di controlli effettivi sul funzionamento di questi al fine di monitorare la situazione e garantire la salute dei cittadini lucani”.<br /><br />“Purtroppo – evidenzia Leggieri -, l’interrogazione evidenziava anche come non risultava allo stato possibile definire la reale situazione dei depuratori operanti in Basilicata ed il loro effettivo funzionamento e come non si riusciva a capire quali eventuali controlli venissero effettuati da Arpab. Allo stesso tempo, si evidenziava come i cittadini non avessero alcuna conoscenza dei potenziali rischi corsi. Si concludeva quindi con una serie di richieste volte ad avere conoscenza della situazione degli invasi e della falde acquifere presenti nella Regione Basilicata, con specifico riferimento ad eventuali fattori di inquinamento presenti, accertati e documentati; nonché la situazione del sistema di depurazione regionale e la eventuale presenza di criticità. Naturalmente si chiedeva alla Giunta regionale se vi fosse allo studio un piano concreto di monitoraggio delle acque e di controllo dei sistemi di depurazione. Una interrogazione caduta nel dimenticatoio. Una serie di richieste che mai hanno avuto risposta e che purtroppo hanno trovato un riscontro solo oggi a seguito della notizia del commissariamento da parte del Governo per il mancato rispetto da parte della Regione della direttiva comunitaria che prevede da oltre dieci anni la messa a norma dei sistemi fognari e depurativi”.<br /><br />“La Basilicata risulta infatti tra le 6 Regioni inadempienti – conclude Leggieri -, evidenziando carenze nella gestione di Acquedotto Lucano Spa. Una situazione che ha portato appunto alla nomina di un commissario governativo per la realizzazione di fognature e di impianti di depurazione, al fine di scongiurare l’irrogazione di pesanti sanzioni da parte dell’Unione Europea. L’ennesima dimostrazione dell’inefficienza della Regione Basilicata, della incapacità di chi governa questa Regione. Non resta che chiedersi se anche questo può essere annoverato tra i grandi risultati del presidente Pittella, il presidente dell’ottimismo”.