Edilizia, Feneal-Uil, preoccupante stallo rinnovo integrativi

“La partita della contrattazione di secondo livello in edilizia non si sblocca. Savona e Pesaro restano da settimane gli unici territori nei quali la trattativa è stata chiusa. Per tutti gli altri le difficoltà aumentano anziché diminuire e i tavoli avanzano con lentezza”.
È il commento del segretario generale regionale della Feneal-Uil Domenico Palma, aggiungendo che “ci sono forti difficoltà specie al Sud e molte Province sono arenate anche su aspetti di interpretazione contrattuale. Le questioni sono principalmente legate alla determinazione dei criteri
per calcolare l’Evr (elemento variabile della retribuzione) e alla riorganizzazione degli enti bilaterali. Entro il prossimo marzo bisogna chiudere, perché poi dobbiamo cominciare a parlare del nuovo contratto”.
A parere del segretario Feneal-Uil “la situazione di stallo che si registra ai tavoli territoriali per il rinnovo dei contratti integrativi provinciali dei lavoratori delle costruzioni non può essere “colpa della crisi” come vorrebbero farci credere i costruttori. La crisi c’è ed è pesante e lo sosteniamo quasi ogni giorno all’unisono insieme ai sindacati di categoria di Cisl e Cgil, ma ristabilire sui territori corrette relazioni sindacali è una questione prioritaria anche perché gli aumenti salariali da noi richiesti sono talmente minimi da non stravolgere i bilanci delle imprese”.
“Vi sono quattro parametri, tre nazionali e uno territoriale, che – spiega Palma – determinano l'aumento del salario. Aumento che nella situazione più rosea non può superare il 6%. I quattro parametri vengono analizzati in un arco temporale di tre anni. Ora può capitare, come sta succedendo adesso, che i primi due anni siano positivi e il terzo negativo. In tutti i territori ci sentiamo dire che anche se complessivamente i primi due anni sono andati bene, ora non è più così e quindi rispettando le regole si rischia di pagare un aumento salariale troppo alto in un periodo di crisi”.
Palma sottolinea inoltre che “la vicenda del rinnovo dei contratti di secondo livello non influirà sulle richieste che abbiamo fatto al nuovo governo Monti in quanto sono le uniche soluzioni che possono farci uscire dalla pesantissima crisi e che hanno trovato un punto di riferimento nella recente Assemblea Generale delle Costruzioni della Basilicata. E’ doveroso – aggiunge il segretario Feneal – contrastare la crisi e rilanciare l’edilizia a partire dal sostegno alle piccole e medie opere, ma l’impegno in tal senso non deve farci perdere di vista le distorsioni e i fenomeni preoccupanti che rischiano di annientare il settore ed il sistema che con fatica in questi anni lavoratori ed imprese hanno costruito per garantire la legalità e la regolarità in un settore come il nostro. La crisi non deve e non può costituire un pretesto per alimentare forme di elusione contributiva e di concorrenza sleale a danno delle imprese sane e regolari del settore. Per questi motivi la Feneal ritiene opportuno combattere drasticamente questi fenomeni, attraverso il passaggio alla congruità contributiva, l’invarianza dei costi tra lavoro dipendente ed indipendente, stabilendo indicatori come, ad esempio, un numero di committenti sotto il quale non possa parlarsi che di falso lavoro autonomo”.

BAS 05

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