Edilizia zone rurali della città: interviene il Sindaco di Potenza

“L’analisi sviluppata da Rocco Rosa sull’agro rurale potentino merita qualche puntualizzazione. E’ vero che a Potenza si è costruito molto in campagna, ma ricordiamo come.”
Così il Sindaco di Potenza, Vito Santarsiero che aggiunge: “fino all’approvazione avvenuta due anni e mezzo fa del Regolamento urbanistico l’unica destinazione d’uso ammessa su tutto il territorio extraurbano era quella rurale con indice 0,03 per la destinazione abitativa, 0.07 per la destinazione agricola, raggio di asservimento 500 metri, lotto minimo (variato da 1500 a 3000 mq), distanza da rispettare da strade,confini, edifici.
Non era possibile avere altra destinazione d’uso, da quella commerciale a quella direzionale.
L’effetto, notoriamente, – aggiunge Santarsiero- è stato quello di avere prezzi altissimi dei suoli agricoli e un pullulare di abitazioni realizzate con concessioni edilizie rilasciate perlopiù a pseudo imprenditori agricoli e gravate da oneri concessori minimi, che per due terzi autorizzavano locali agricoli e per un terzo autorizzavano abitazioni.
Tutti hanno progettato non già dignitose villette abitative ma anonime case rurali, tutti hanno poi di fatto realizzato e utilizzato abitazioni, tutti hanno pertanto commesso abusi per i quali è prevista la demolizione dell’immobile e anche condanna penale, in molti hanno subito il ricatto delle denunce, in molti hanno avuto problemi, tutti hanno poi aspettato i vari condoni per pagare somme ingenti e sanare le varie situazioni di abuso.
Così facendo è nata una edificazione diffusa sul territorio senza alcuna pianificazione, non si sono fatti crescere i nuclei, vero luogo della identità rurale, perché si doveva costruire a distanza e in lotti adeguati, e si è bloccata l’economia perché non potendosi localizzare uffici o attività commerciali si sono persi importanti investimenti e finanziamenti pubblici.
Nel contempo – aggiunge – il Comune non riusciva a garantire a tali abitazioni i servizi essenziali: acqua, fogne, pubblica illuminazione, viabilità, trasporti, rete gas, telefonia, nettezza urbana, servizio antineve ecc.
La carenza di fogne in particolare, in molti casi ha causato gravi denunce da parte degli organi di controllo sanitario. Nel concreto non si è quindi storicamente fatto costruire abitazioni nelle campagne, si sono invece consentiti e legittimati gravi abusi con danno per i cittadini, non si sono dati servizi primari, si è aggredito e rovinato il territorio, non si è tutelata la stessa agricoltura.
Parallelamente in città i quartieri crescevano senza opere di urbanizzazione e senza rispetto della città pubblica. Facile comprendere gli effetti sulla qualità complessiva della vita nella nostra città.
Questa –continua Santarsiero- è storia che dovrebbe essere ben nota a Rocco Rosa, strano che l’abbia dimenticata essendo stato anche lui protagonista di una lunga stagione amministrativa. Abbiamo oggi finalmente un Regolamento urbanistico che consente di rafforzare i nuclei, cambiare le destinazioni d’uso, avere nuove destinazioni commerciali e direzionali, pur lasciando ancora la libera destinazione abitativa con indice 0,03 utilizzabile su tutto il territorio per progettare case vere e non finte abitazioni rurali.
Come avvenuto in città – aggiunge –, anche nel territorio extraurbano gli oneri concessori sono stati adeguati, per le esigenze della urbanizzazione, alla media nazionale escludendo i coltivatori diretti.
In città per la verità gli utenti sono obbligati anche a realizzare a proprie spese tutte le opere di urbanizzazione e cedere gratuitamente gli spazi della parte pubblica, dall’edilizia sociale, al verde, alla viabilità ecc.
E’ stata una vera rivoluzione in una città cresciuta male e senza regole.
Nell’agro rurale contiamo di far costruire degnamente e garantire a chi investe i servizi che ogni cittadino deve avere. Tutto ciò forse a Rocco Rosa interessa poco, mi preme però ricordare ancora che in sette anni le mie amministrazioni hanno pagato ben 36 MLN € per debiti e cause perse risalenti ad anni passati e che ogni anno paghiamo 12 MLN € di rata mutuo per sanare il debito storico della città che ha toccato i 140 MLN €.
Noi non abbiamo fatto nessun debito, pertanto mi è lecito chiedere di immaginare quanto in sette anni si sarebbe potuto fare e realizzare per la città con oltre 100 MLN € di fondi comunali liberi che invece abbiamo utilizzato per pagare debiti del passato.
Altro che oneri concessori, si è chiesto Rocco Rosa quel debito come è maturato, cosa succedeva con lui stesso protagonista della vita politica e amministrativa della città?
Per il resto lasciamo perdere le approssimate e poco storiche analisi sociologiche, anche qui voglio solo ricordare che il secolare problema degli usi civici è stato avviato a soluzione solo in questi anni risolvendo un problema vero della gente. Delle campagne – dice Santarsiero – sono orgogliosamente figlio, le conosco, le ho nell’anima, ritengo di operare per loro nonostante le mille difficoltà e avrò occasione di spiegare azioni e programmi.
Ciò di cui non abbiamo bisogno sono i falsi maestri. In ultimo davvero mi sarei aspettato da Rocco Rosa ben altro atteggiamento considerato che l’atto amministrativo che contesta è stato perfezionato dal mio validissimo e bravissimo assessore e vicesindaco Campagna, suo collega di Partito il cui gruppo ha ben condiviso la proposta fino ad approvarla in Consiglio Comunale.
Capisco bene che spesso i partiti vanno bene solo quando garantiscono organigrammi. Ma la Politica – conclude Santarsiero –, cari lettori, è altra cosa.”

BAS 05
 

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